Il Direttore Sportivo della Roma Monchi, dal centro sportivo “Fulvio Bernardini”, sta partecipando alla trasmissione L’Originale di Sky Sport. Tuttoasroma.it sta seguendo la trasmissione per darvi l’intervista completa:
E’ innamorato della Roma? “Sono innamorato di questa società da quando sono arrivato. Ho capito bene quanto i tifosi tengano alla Roma”.
Ha seguito le gare di Champions League? “Si, abbiamo visto Real Madrid-PSG, con giocatori che conosco bene come Ramos e Dani Alves. È stata una bella gara con un risultato a sorpresa, perché ha giocato meglio il club francese”.
Marcelo? “Quando arrivò dal Brasile, fece scalo a Madrid per venire al Siviglia e invece è rimasto lì”.
Salah è andato in gol anche stasera. C’è rammarico a quelle cifre? “Potremmo arrivare a 50 milioni con i bonus. In quel momento dovevamo vendere. Poi con Neymar e Mbappé che hanno fatto saltare il mercato… però ci serviva vendere. Il prezzo, alla luce degli eventi, non è stato il massimo possibile ma è comunque servito a fare altri acquisti. Poi, quando arrivai a Roma, Salah aveva già un’offerta del Liverpool e lui voleva andarci. Era 32+3. Oggi nel calcio i giocatori vanno dove vogliono”.
Di Marzio? “Cerco di capire quali siano le sue fonti”.
Ha fatto numeri importanti a Siviglia. Serve anche dare un impronta alla Roma? “Sono d’accordo. I numeri sono importanti per la società. Dobbiamo gestire bene i numeri, ma per i tifosi sono importanti i titoli. Avete parlato delle plusvalenze a Siviglia, ma la cosa più importante è data dai titoli. Qui a Roma ancora mi mancano. Per prima cosa dobbiamo gestire la società per trovare la strada giusta. Vincere in maniera continua. I tifosi non vogliono più sentir parlare del progetto, e lo capisco, ma chiedo a loro un po’ di fiducia in Monchi. Ora ho il vantaggio di conoscere meglio l’ambiente e il calcio italiano”.
Quanto tempo serve a farla acclamare dall’Olimpico come da quelli del Siviglia?? “Il mio obiettivo è provare a fare quello che sognano i tifosi. Avvicinare la squadra ai tifosi. Serve del tempo però. In spagnolo diciamo il movimento si mostra andando. Mi metto nella testa dei tifosi e li capisco. Noi dobbiamo stare più zitti e lavorare di più, i risultati poi arriveranno”.
Affronterete lo Shakthar. Cosa rappresenta per voi la Champions? “Tanto. E’ la miglior competizione del mondo, e per noi diventa un’occasione per fare cose importanti, per noi e per i nostri tifosi. Io non sono mai arrivato ai quarti, sarebbe bellissimo arrivarci”.
Che consiglio dà alle società italiane sull’Europa League? Lei l’ha vinta tante volte con il Siviglia… “Fondamentale per la crescita. Lo scorso anno l’ha vinta lo United e i suoi giocatori hanno festeggiato come un Mondiale. Io non penso che i giocatori del Napoli la snobbino. Dà enormi possibilità, come giocare la Supercoppa. Sarri ha detto che sono un po’ in difficoltà al momento perché sono 15, ma sono convinto si auspichino tutti di andare avanti”.
Ounas giocherà domani. E’ stato vicino alla Roma, un duello col Napoli… “Si, è vero. Il Napoli però ha parlato prima con lui e ha scelto il così”.
E forse con Under è andata meglio… “(ride, ndr) Credo che anche Ounas sia un bel giocatore. Non sappiamo come sarebbe andata se fosse venuto qui”.
Non avete mai avuto l’accordo totale nella trattativa Dzeko-Chelsea… “Noi abbiamo cominciato a parlare con loro per Emerson, poi hanno parlato di Edin. Gli abbiamo detto di fare un’offerta, noi abbiamo ascoltato e gli abbiamo fatto una richiesta. Loro non credo abbiano trovato mai un accordo con Dzeko. Noi volevamo vendere Emerson, non eravamo convinti di vendere invece Dzeko. Non hanno mai raggiunto la cifra che noi abbiamo richiesto”.
Ma perché volevate cederlo? “Nessun club è contento di vendere, ma si vede poi l’aspetto sportivo e economico. Se fosse partito sarebbe arrivato qualcun altro, sarebbe arrivato qualcuno di importante. Se vendo un giocatore ne compro un altro, non diciamo il contrario altrimenti i tifosi si arrabbiano”.
L’idea era forse quella di valorizzare Schick? “Avremmo preso sicuramente un sostituto se lui fosse partito, ma è vero che la fiducia che abbiamo in Schick e Defrel è tanta, per questo eravamo tranquilli. Ma è sicuro che se Edin fosse partito avremmo preso un attaccante. Giroud era una possibilità, Batshuayi anche”.
Alcuni rimproverano che Schick e Defrel siano stati pagati troppo… “Le cifre che si sanno non sono quelle. Fino ad oggi abbiamo speso 5 milioni per Schick e 6 per Defrel. Schick lo paghiamo in 5 anni e non sappiamo ancora quanto sarà. Non sono 42 milioni, non è così. In questo anno noi spenderemo 6 milioni per Schick, è un’operazione comoda per noi. Credo che Patrik diventerà fortissimo per la Roma”.
Il ruolo di Schick? “Il suo ruolo è l’attaccante, ma può fare anche l’esterno: un buon giocatore gioca bene ovunque”.
Totti nell’intervista parla di budget. Un direttore sportivo deve avere a che fare con un budget preciso sempre? “Credo di sì. Un DS gestisce il 75-80% dell’incasso della società, per questo deve stare sempre attento ai numeri. Un ds deve avere un occhio sempre a WyScout e uno a Excel. Sono cose che vanno di pari passo, abbiamo la necessità di farlo”.
Avrebbe venduto Totti per 200 milioni? “(ride, ndr) Non lo so. Forse è poco. Oggi sarebbe al livello di Messi, Kane, Neymar, Cristiano Ronaldo. Lui ha tutto”.
Florenzi rinnovo a vita? “Magari rimanesse a vita. Lui è romanista, sono convinto che rimarrà qui per tanti anni”.
Quanto è importante l’alimentazione nel calcio? “Importantissima. Noi abbiamo un professionista di livello che lavoro a stretto contatto con i dottori”.
Molti giocatori che hanno militato al Siviglia sono stati importanti in Italia. Come si è costituito questo asse? “Lo scorso anno abbiamo preso Vazquez e Correa, mentre quest’anno hanno preso Muriel e Montella. Stanno facendo bene, anche Montella sta andando bene. E’arrivato in finale di Coppa del Re e sta lottando per la Champions. Mi sembra una bella connessione”.
A che ora arriva a Trigoria, in palestra? “Presto, alle 7.30”.
Quanto dorme? “Poco. Perché la mattina ho bisogno di fare esercizio fisico, e quella è l’unica ora in cui nessuno mi chiama”.
Lei non è alto, quali erano le sue caratteristiche da portiere? “Era un’altra epoca. In Spagna i portieri non erano così alti. Ero agile, buono nell’uno contro uno, ma mi mancavano altre cose”.
Che rapporto ha con Pallotta? “Non credo che Pallotta mi avrebbe preso come portiere (ride, ndr). C’è un rapporto bellissimo. Alcune volte ho sentito che manca la sua presenza, mentre io gli dico di essere meno presente. Dobbiamo essere più giusti con lui. Io parlo tutti i giorni con lui, lui è molto vicino alla squadra e alla società e ne è costantemente preoccupato. Lui ha nella testa una Roma vincente, e alla fine ci arriverà”.
Lei ha cantato al Carnevale di Cadiz che è la sua città… “E’ un Carnevale diverso, e nel 2010 ho fatto il concorso di canto. Arrivai nono. Ma i partecipanti erano otto (ride, ndr). Scherzo, erano 180 i partecipanti”.
Fare un esercizio volante prima dei saluti? “Se domani mattina siete qui alle 7 e mezza, lo facciamo tutti insieme”.
"Capisco che i tifosi non vogliano parlare di plusvalenze, ma chiedo un po' di fiducia nel mio lavoro". Così il direttore sportivo giallorosso #Monchi
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#Roma | Parla #Monchi: "Io sono innamorato di questa società. I numeri sono importanti per il club ma so che per i tifosi contano i trofei e le vittorie"
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#Roma | Il ds #Monchi a L'Originale: "Cessione #Salah? In quel momento avevamo bisogno di vendere. Inoltre quando sono arrivato c'era già un'offerta del #Liverpool ed il desiderio del giocatore era di andare lì" 🎙⬇https://t.co/txebvkuhyG
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"Avremmo comunque preso un altro giocatore altrettanto importante. E #Giroud era un'opzione, per esempio". #Monchi spiega la mancata cessione di #Dzeko al #Chelsea 🎙➡ https://t.co/gjRrIwNzas#Roma #calciomercato pic.twitter.com/cxaDaUAblg
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#Roma | #Monchi spiega le operazioni #Defrel e #Schick: "La fiducia che abbiamo in Patrik è tanta. E' un giocatore importante e diventerà fondamentale"
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