Il primo approccio in giallorosso ha lasciato il segno, ma la parte più complicata ancora deve arrivare. Ci sarà tempo e modo di ambientarsi per il nuovo diesse romanista Monchi, tornato a commentare l’atmosfera di una realtà tutta da scoprire. Lo spagnolo nel frattempo sta già lavorando duro, concedendosi finora soltanto una serata romana di svago per le vie di Trastevere. D’altronde tra il mercato e la questione allenatore, il tempo scorre in fretta: «La Roma ha un tecnico che voglio convincere a restare – ha dichiarato Monchi alla radio spagnola Ondacero – che voglio conquistare con il mio lavoro. Voglio che Spalletti resti qui, altrimenti se deciderà di andarsene penseremo il da farsi». Un pressing sincero dettato anche dall’ottimo rapporto subito instaurato tra i due, tra una chiacchierata a fine allenamento e uno scambio di opinioni sul futuro, quello che Spalletti però non ha ancora deciso di svelare. Poi il diesse lancia un’altra indicazione sulle strategie che verranno adottate durante l’estate: «Roma e Siviglia prendono lo stesso tipo di calciatori, anche se il club giallorosso ha un budget economico maggiore. La Roma non va da Pjanic ora che è alla Juventus ma ci va prima, prende Marquinhos dal Brasile, non dal PSG. Però rispetto al Siviglia ci sono più di soldi, basta guardare il monte ingaggi dei due club».
Nodo stipendio che ha complicato la lunga trattativa per Kessie, a cui adesso spetta l’ultima parola sulla prossima destinazione. L’ivoriano, in totale confusione, sarà «costretto» a valutare tra Roma e Milan, che ha superato la proposta giallorossa sul cartellino (25 milioni) mettendone sul piatto 35 e lasciando la percentuale di rivendita all’Atalanta sulla possibile futura cessione di Petagna. L’incontro andato in scena ieri allo studio Tonucci tra la dirigenza romanista e il presidente Percassi, ha seguito il rilancio fatto dai giallorossi sull’ingaggio del centrocampista (circa 2 milioni netti a stagione), praticamente in linea con l’offerta rossonera. Il patron dell’Atalanta, per mantenere la parola data al club di Pallotta, lascerà carta bianca al ragazzo e al suo procuratore Atangana (non presente all’appuntamento di ieri) che al momento ha richiesto ulteriore tempo prima di decidere.
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