Nei mesi, prima dell’arrivo alla Roma, sono rimbalzate più volte le indiscrezioni che avrebbero voluto Ramón Rodriguez Verdejo “Monchi” come uno dei candidati ad occupare il ruolo di nuovo direttore sportivo del Barcellona. Come riporta il quotidiano spagnolo, vicino alle vicende blaugrana, il club catalano sarebbe venuto a conoscenza dell’esistenza di una clausola rescissoria sul dirigente, che avrebbe, così, obbligato il club a negoziare con il Siviglia, condizione, poi, che si è rivelata decisiva per “scartare” Monchi.
Monchi aveva un contratto in essere con il Sevilla FC fino al 2020, ma dopo 17 stagioni di costruzione progetti vincenti al “Sanchez Pizjuan” ha deciso di concludere il suo tour come direttore sportivo al club Nervion nei primi mesi del 2017 “esaurimento”, come ha ha spiegato quando la sua partenza per giugno dello scorso anno è diventata ufficiale. In segno di gratitudine per i servizi forniti, il Sevilla FC ha deciso di non mettere ostacoli al suo arrivederci con una grande condizione: che non ha firmato per nessun club spagnolo.
Monchi ha mantenuto la parola e, anche se a marzo ha dichiarato che “la Roma non è l’unica offerta possibile, ha firmato per il club giallorosso”. Il presidente José Castro del Siviglia, anche allora ha detto a Monchi “non dovrà pagare alcuna clausola di risoluzione del contratto” che era in vigore dopo essere stati “molti anni lasciando la pelle in questa casa e di generare entrate sufficienti, i titoli e l’impatto del club”. Certo, l’unica condizione era di non vederlo in un altro ufficio di un club spagnolo.
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