Sir Alex Ferguson sta lottando tra la vita e la morte. Ieri mattina, appena sveglio, ha perso l’equilibrio su un gradino ricoperto da una guida ed è caduto battendo la testa. Ferguson ha 76 anni e vive con sua moglie Cathy nelle campagne del Cheshire. Sembrava niente: « to bene, sto bene» , ha detto alla consorte che lo stava aiutando. Ma quando si è rialzato ha perso i sensi. E non si è più ripreso. E’ stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Macclesfield, ma i medici della struttura hanno subito capito di non essere attrezzati per casi di tale urgenza chirurgica: Ferguson aveva avuto un’emorragia cerebrale. Scortato della polizia, Sir Alex, 27 anni sulla panchina dello United, 48 titoli, è entrato al Salford Royal pochi minuti dopo, dove un’equipe di neurochirurghi lo ha sottoposto ad un delicato intervento. E’ in condizioni stabili, ma gravi. «L’intervento è perfettamente riuscito e adesso Sir Alex è in terapia intensiva. La famiglia chiede il rispetto della privacy». Ferguson era presente spesso negli stadi, in questi ultimi giorni. Oltre ad aver assistito a quella che si presume sia l’ultima apparizione del suo amico/ rivale Arséne Wenger all’Old Trafford, dove era sceso in campo per consegnare a Wenger un dono da parte del Manchester United, è stato visto in tribuna anche a Roma per Roma-Barcellona. Migliaia gli attestati di vicinanza e gli auguri di pronta guarigione. « Keep fighting boss! » , lo supplica David Beckham. «Be strong Boss!», twitta Michael Carrick. David De Gea, che Ferguson acquistò nel 2011, si è limitato a due mani giunte su un post. Il suo vecchio “goalie” Peter Schmeichel è «…devastato! ». Emozionante una vecchia clip in cui Cristiano quasi piange nel riconoscere i meriti del suo allenatore. Sir Alex finì la carriera nel 2013 con un buffo 5- 5 contro il Wba, all’indomani del quale, oltre la statua fuori dallo stadio, gli è stata dedicata una tribuna dell’Old Trafford: la Sir Alex Ferguson Stand.
