La paura sta diventando lentamente ottimismo, anche se poi per essere davvero ottimisti bisognerà aspettare l’allenamento di oggi. Ieri, però, Radja Nainggolan (e Perotti) ha lavorato con il gruppo, facendo tutto l’allenamento, anche se ovviamente il belga non ha mai forzato. Del resto, il punto dove gli si è creato l’edema (gemello mediale del polpaccio sinistro) è delicato, c’è il rischio è di fare danni ulteriori. Ecco perché contro la Juve Radja ci sarà solo se i timori saranno ridotti al minimo o giù di lì. Anche se poi è una di quelle partita a cui lui non rinuncerebbe mai. E, c’è da starne certi, se ci sarà anche da rischiare un po’, non sarà certo lui a tirarsi indietro.
L’UNIVERSO – Del resto, per Nainggolan nella sfida di domenica sera non c’è solo il secondo posto e la futura Champions League in ballo. C’è molto di più, tutto un universo che nasce da quel «io la Juventus la odio, sono contro di loro fin da quando sono nato, vincono sempre per un rigore o una punizione…» detto nel famoso video «rubato» nel febbraio scorso fino alla sfida a Massimiliano Allegri, l’allenatore che lo fece esordire nel 2010 in Serie A, quando era a Cagliari. «Per lui parlano i risultati, è arrivato alla seconda finale di Champions League – dice il belga al match program della Roma – Quando arrivai a Cagliari cercò di farmi integrare subito, anche se in alcune occasioni sbagliai per inesperienza». Quell’esperienza che invece ha maturato strada facendo e che oggi lo ha portato ad essere uno dei centrocampisti migliori d’Europa. Tanto da continuare ad essere uno dei pezzi pregiati anche per il prossimo mercato, quello in cui la Roma dovrà resistere all’assalto di Chelsea, Inter ma non solo: «Ma sono felice di stare qui, mi affeziono alle piazze dove gioco. Qui la gente mi vuole bene, vivere così per me è eccezionale».
LE DELIZIE – E allora la mente non può che andare proprio lì, alla Juventus. L’avversaria di tante sfide (13 in tutto, di cui 2 vinte, tre pareggiate e 8 perse) a cui però non ha mai segnato, lui che quest’anno ha trovato la sua miglior stagione a livello realizzativo con 13 delizie: «Per me i gol che ti portano punti e ti fanno vincere sono quelli più importanti, ad esempio quelli segnati contro Udinese e Milan. Anche se la partita più bella da ricordare è quella di Milano con l’Inter, dove ho realizzato la mia prima doppietta in Serie A. La vera Roma? Secondo me è quello del 4-1 al Milan, certo non quella del derby. Lì abbiamo sbagliato troppo, a San Siro siamo invece stati bravi ad essere più compatti».
I BIANCONERI -E la Juventus? «Con di loro è sempre una partita speciale, probabilmente contro quella che oggi è la miglior squadra d’Europa. Dobbiamo vincere per conservare il secondo posto. Il Napoli? Dipende tutto da noi, dobbiamo pensare solo a questo. Se non vincerà a Torino sarà meglio il fatto di giocare dopo, in caso contrario no perché vorrebbe dire dover vincere a tutti i costi». Già, e in effetti il risultato dei partenopei influirà moltissimo anche sulla condotta di gara dei giallorossi: «Ma vincere contro i bianconeri sarebbe una soddisfazione in più, vista la loro forza. Dobbiamo fare di tutto per fare risultato. La Juve viene dalla semifinale di Champions e la prossima settimana avrà la finale di Coppa Italia, potrebbe anche accusare un po’ di stanchezza. Chi le toglierei? Direi Higuain, uno che è in grado di farti gol anche nei momenti difficili». Come difficile sarebbe rinunciare alla gara di domani sera. E infatti Nainggolan vuole esserci. «C’è il rammarico di aver sbagliato alcune gare come le trasferte di Cagliari e di Empoli, ma abbiamo comunque dimostrato di essere forti». Adesso, però, manca l’ultimo sforzo. C’è da stringere i denti, il Ninja lo farà.