Uno stile di vita rock’ n’roll, un assolo di batteria in campo. Nainggolan ha l’adrenalina nel sangue: prendere o lasciare. Per la Roma non è mai stato un problema, ma il ct del Belgio Martinez ha deciso di far valere il suo codice comportamentale, lasciando fuori dai convocati uno dei giocatori più forti della sua Nazionale: «Io – spiegare Radja a hln.be – non sono un ribelle. Fumo, bevo e sono arrivato in ritardo di 1′ alla riunione tecnica, è vero, ma non è la fine del mondo». Ammettere la sua sregolatezza è il modo in cui Radja normalizza una situazione che ha però conseguenze inevitabili: «La mancata convocazione fa male, il motivo è difficile da digerire: la mia concentrazione non sarebbe abbastanza buona. Se una cosa non mi manca è proprio l’attenzione. Ho commesso un errore arrivando in ritardo, ma non sono il primo a farlo e non sono nemmeno l’unico a fumare. Io se fossi un allenatore lascerei che il gruppo viva un po’… Nonostante il mio stile di vita, do sempre il 120% sul campo. Questa è la cosa più importante, no?».
Di certo non c’è stato un problema tattico: «Non so da dove provenga questa storia che non sarei disciplinato tatticamente, ho giocato con Spalletti che da questo punto di vista è molto forte. Inizio a temere di non andare in Russia». Nainggolan non vuole perdersi il secondo Mondiale di fila: «“Devi giocare la Coppa del Mondo”, mi ha detto Monchi. Dopo una chiacchierata con lui ho deciso di non lasciare la Nazionale». Una sosta da spettatore, poi si vedrà. I suoi compagni giallorossi, intanto, si giocano le qualificazioni: big match in Francia per l’Olanda di Strootman stasera alle 20.45, in contemporanea Dzeko sfida Cipro e Manolas l’Estonia. Nella notte Fazio in campo con l’Argentina contro l’Uruguay e il Brasile di Alisson con l’Ecuador.