Juve a tutti i costi. Nainggolan proverà a stringere i denti pur di esserci domenica: dopo aver rassicurato i tifosi, a microfoni rigorosamente spenti, sul suo probabile recupero, il Ninja si è rimboccato le maniche e ieri mattina a Trigoria ha fatto fisioterapia, palestra e un po’ di campo. Non con i compagni, ma un passettino in avanti verso il big match l’ha fatto, l’edema al polpaccio si sta riassorbendo e ora spera di riuscire a sfruttare al massimo anche i prossimi due allenamenti. Il tempo stringe, ma il belga crede nella convocazione e, se sarà in lista, difficilmente resterà a guardare. A meno che i rischi siano troppi, o il Napoli non faccia scintille a Torino qualche ore prima del fischio d’inizio di Roma-Juventus. Anche Perotti non è al meglio, la caviglia contusa (con leggera distorsione) si sta man mano sgonfiando e su di lui a Trigoria c’è maggiore ottimismo. L’argentino sarebbe fondamentale vista l’assenza dell’infortunato Dzeko: nel tridente leggero agirebbe con Salah ed El Shaarawy. Se invece non dovesse farcela, Spalletti potrebbe virare su una difesa a tre che gli consentirebbe di schierare solo due attaccanti, mantenendo magari Palmieri a destra, nonostante il rientro dal 1′ di Rudiger, con Jesus largo a sinistra. Le scelte dipenderanno dagli sviluppi dell’infermeria.
«Stiamo cercando – ha svelato il Faraone – il punto debole della Juve studiando i video: saremo pronti dal punto di vista tattico e carichi». Strootman, squalificato, al «The Szczesny Show» ammette: «Odio perdere. Per lo scudetto sono disposto a tatuarmi come Nainggolan…Magari con l’henné».