Non dite al Ninja che è stanco, perché potrebbe corrervi dietro. Radja Nainggolan ha giocato in stagione 3.119 minuti (2.143 in campionato, 225 in Coppa Italia, 180 nel preliminare di Champions League perso contro il Porto, 519 in Europa League e 52 con la nazionale del Belgio), ma risponde così a chi gli chiede di un possibile calo (fisico e mentale) della Roma dopo le due sconfitte contro Lazio e Napoli.
«Io voglio giocare tutte le partite. Tutti i giocatori lavorano quotidianamente per essere pronti e in una squadra che gioca più competizioni, come la Roma, bisogna esserlo ancora di più. Ci sono partite dove puoi rendere un po’ di più e altre un po’ meno, dipende anche dall’avversario. Ma la voglia è sempre la stessa e io mi sento pronto sempre». Ecco una maglia per il Ninja, allora, questa sera contro il Lione, nell’andata degli ottavi di Europa League (ore 21,05 e diretta tv in chiaro su TV8, canale del digitale terrestre).
Però ci sono tante squadre, in Italia e in Premier League, che vorrebbero fargliene indossare un’altra nella prossima stagione. La risposta è rassicurante per gli ottimisti, un po’ meno per i pessimisti. «Siamo a metà campionato e mi chiedete del mercato? Io cerco sempre di fare il meglio, poi certe cose si vedono più avanti. Comunque sono felice qui e mi piace giocare per questa società».
Luciano Spalletti ha studiato bene l’avversario, soprattutto nelle due partite di Champions League che l’Olympique Lione ha giocato contro la Juventus (1-0 per i bianconeri in Francia, ma con Buffon che parò un rigore e fece miracoli; 1-1 invece al ritorno allo Juventus Stadium), negando di aver chiesto informazioni a Grenier, rinforzo di gennaio molto sui generis, visto che lo ha utilizzato solo per 2 minuti contro la Fiorentina. «Sarà una partita difficile perché rispetto alla sfida del 2007 (Roma-OL 0-0 e OL-Roma 0-2 negli ottavi di finale di Champions; ndr) il livello del campionato francese è salito.
Allora c’era solo il Lione, ora ci sono anche Psg, Nizza e Monaco. Per noi sarà fondamentale non giocare a campo aperto contro Lacazette. O si va a mordere forte di là, oppure gli si lascia il pallino e si torna nella metà campo. L’unica cosa è non fare la via di mezzo, che dà loro troppi vantaggi. Partire bene, soprattutto fuori casa, è un vantaggio importante e allora si prova a fare la partita. Si prova a vincerla, ma mantenendo l’equilibrio». Cioè ritorno alla difesa a 3, più Bruno Peres ed Emerson Palmieri esterni di centrocampo, dopo l’esperimento contro il Napoli che ha aperto le porte a Mertens.