Il Napoli ha incominciato a perdere un’ora prima che Massa fischiasse l’inizio. A perdere la partita: 2-4, peggior sconfitta casalinga in campionato da quando c’è Sarri in panchina; solo il Manchester City, in Champions, l’1 novembre 2017, era passato con lo stesso punteggio. A perdere la tranquillità, perché il gol di Dybala, al 93’ contro la Lazio, è stato come una coltellata. Il Napoli è ancora primo, ma i bianconeri potranno superarlo il 14 marzo, quando recupereranno, in casa, la partita contro l’Atalanta, rinviata per neve. Niente è scontato, ma la Juve, di solito, le occasioni non le spreca.
Esterno notte, fuori dal San Paolo. Gruppi di tifosi, prima di entrare allo stadio, guardano le tv dei camioncini che vendono panini, perché mancano pochi secondi alla fine di Lazio-Juve e si può sognare in grande. Segna Dybala e qualcuno sbotta: «Quelli hanno fatto un patto con il diavolo». Il problema è che ci credono anche i giocatori di Sarri. L’avversario non è più la Roma, che veniva dalla doppia sconfitta contro Shakhtar e Milan. L’avversario è dentro di loro. Rischiano di prendere gol dopo 90’’ (Perotti spreca di testa un cross di Nainggolan) e sbagliano due passaggi su tre nelle ripartenze. Non basta nemmeno il gol di Insigne, che gioca da solo contro tutti. Passa meno di un minuto e un’altra palla persa a centrocampo scatena il contropiede romanista: da Nainggolan a Cengiz, bravo a schizzare in area e fortunato nel trovare la deviazione di Mario Rui che beffa Reina. Sesto gol nelle ultime sei partite per il turco, classe 1997, che restituisce con gli interessi in fase offensiva quello che ancora non sa fare in quella difensiva.
Non è vero Napoli, è verissima Roma. Quella che non si vedeva, con questa intensità, dalle partite di Champions contro il Chelsea. Il giro palla giallorosso, da sinistra a destra, trova ancora Mario Rui nella terra di nessuno: il cross di Florenzi pesca la testa di Dzeko, che sovrasta Albiol e segna il vantaggio. Nella ripresa il Napoli ci prova, ma Insigne resta da solo contro le grandi parate di Alisson. Dzeko, che al San Paolo aveva segnato una doppietta un anno fa, si ripete: questa volta è un perfetto tiro a giro di sinistro, sempre dalla parte di Mario Rui. Il portoghese, ex giallorosso non rimpianto, regala a Perotti il 4-1. Mertens segna giusto per la statistica a tempo scaduto. Particolare che dice tutto: la Roma aveva rimontato uno svantaggio solo a Marassi contro la Samp (da 1-0 a 1-1, gol di Dzeko a tempo scaduto) e contro il Benevento in casa (da 0-1 a 5-2). Ben altra impresa farlo al San Paolo, nella serata in cui Di Francesco ha puntato sui «suoi» e ha riscosso. Ha fatto un favore alla Juve? No, lo ha fatto alla Roma, che torna dentro la zona Champions e sorpassa di nuovo la Lazio.