Eusebio Di Francesco è a Roma. Ieri il tecnico abruzzese era nella Capitale per motivi personali. Appuntamento dal dentista e incontro con alcuni amici dalle parti dell’Eur (come svelato da Pagine Romaniste). Il prossimo allenatore giallorosso non ha rilasciato dichiarazioni. Sembra siano da escludere incontri con i dirigenti romanisti. Deve ancora liberarsi dal Sassuolo, deve risolvere con Squinzi la questione legata alla clausola rescissoria di tre milioni. L’appuntamento con il patron del Sassuolo è fissato tra domani e venerdì. Ma fino a quel momento Eusebio è l’allenatore della squadra emiliana e ha un contratto per altre due stagioni. Guadagna anche bene: un milione e trecentocinquantamila euro all’anno. Alla Roma non ha ancora parlato approfonditamente di cifre, ma guadagnerà poco di più, tra un milione e mezzo e un milione e ottocentomila euro. Di Francesco vuole lasciarsi bene con il Sassuolo, ma ritiene che quella clausola possa essere aggirata per la qualità dei rapporti umani stabiliti in questi anni con il club emiliano, che ha portato finanche in Europa. Il Sassuolo, intanto, lavora alle alternative e punta uno tra Bucchi, De Zerbi e Maran.
IDENTIKIT – Ieri Monchi ha tracciato il profilo di Di Francesco, quando ha parlato del nuovo allenatore giallorosso: «Chi sarà? Stiamo ancora lavorando, ma gran parte del lavoro è stato fatto. La priorità era ovviamente quella di far rimanere Spalletti. Ma abbiamo anche lavorato in parallelo per trovare altre opzioni in caso di partenza di Luciano. Sappiamo già chi vogliamo a capo del progetto sportivo a partire dalla prossima stagione e stiamo lavorando per questo», ha detto al canale tv giallorosso. E ha aggiunto: «La Roma cerca un allenatore che abbia le idee chiare, che sia dedito al lavoro, che sappia abbracciare la filosofia della società, che trasmetta i valori del club e che sia un vincente. Penso che in questi cinque aspetti possa essere riassunto il profilo di tecnico che vogliamo per il futuro». Monchi ha ricavato un’ottima impressione dai contatti che ha avuto con Di Francesco. Gli piace la sua filosofia di calcio, la sua “fame” di imporsi, la personalità con la quale è pronto ad affrontare l’avventura in giallorosso. Da quando c’è stato il contatto Di Francesco è rimasto l’ultimo candidato. Guiderà la Roma in Champions League, sarà una grande emozione. Monchi ricorda l’importanza del risultato raggiunto: «La Champions ci consente di avere una presenza più forte sul mercato e di avere gli argomenti per poter convincere i giocatori a venire. Il progetto che abbiamo in mente è un progetto ambizioso, entusiasmante. I tifosi devono avere fiducia nel fatto che il percorso che abbiamo intrapreso porterà risultati positivi. Come ho detto il giorno della mia presentazione, non sono andato via da Siviglia senza motivo. Se sono venuto qui è perché voglio vincere».
COLLABORATORI – Di Francesco dovrà anche affrontare l’argomento dello staff, quando incontrerà (si augura) i dirigenti della Roma alla fine della settimana. A Trigoria troverà i preparatori voluti da Pallotta, Lippie e Norman, il preparatore dei portieri Savorani (al quale è stato rinnovato il contratto dopo l’ottimo lavoro svolto quest’anno), il video analyst Beccaccioli, che avrebbe dovuto seguire Spalletti all’Inter, ma ha firmato in questi giorni il rinnovo con la Roma. Di Francesco è molto amico del team manager del Sassuolo, Massimiliano Fusani e il club giallorosso deve sostituire Manolo Zubiria, in partenza. Di sicuro lo seguirà il suo vice, Francesco Tomei.