Forse per l’eliminazione bruciante subita giovedì sera negli ottavi di finale di Europa League per mano del Lione, oppure per l’incertezza riguardo al suo futuro (nelle prossime ore si incontrerà con James Pallotta). Magari per la pressione che si ritrova addosso nel dover difendere il secondo posto in campionato o nel provare a ribaltare lo 0-2 subito nella semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, ma lo Spalletti che ieri si è presentato in conferenza alla vigilia del match col Sassuolo è andato ben oltre le righe, creando qualche imbarazzo anche a chi, dentro la Roma, ora preferirebbe tenere un profilo più basso.
Il tecnico si è sfogato nei confronti della stampa, riprendendo un concetto che lui stesso aveva tirato in ballo dopo la gara col Lione. «Sarò io che porto sfiga», aveva detto cercando di spiegare l’eliminazione. Ieri, a chi gli chiedeva come è stato possibile passare dall’ossessione per la vittoria a un atteggiamento così dimesso, ha risposto in maniera poco elegante: «Io non sono sfigato e ho raggiunto un livello per cui una sconfitta o la sfiga non determinano niente. Sono fortunatissimo ad essere l’allenatore della Roma, voi invece (rivolto ai giornalisti, n.d.r.) siete a fare psicanalisi a me, siete sfigati. Invece di fare articoli sportivi ormai fate gli oroscopi. Ho detto che vedevo ombre? L’ho fatto per prendere per il culo voi».