E poi c’è la legge di Murphy che pretende il suo dazio. «Se qualcosa può andare male, lo farà». Traslate il concetto nell’universo giallorosso e scoprirete che – dal punto di vista del morale – l’imperioso passaggio del turno della Juve contro il Barcellona è stato metabolizzato come un’ulteriore cattiva notizia. Certo, c’è una quota consistente di resilienti strategici che fanno notare come, sognando una rimonta, è meglio che i bianconeri vadano avanti in Champions perché possano perdere quota in campionato, ma al cuore non si comanda e così la maggioranza ringhia un concetto che suona così: ma perché la Roma che nel 2011 aveva finito la Serie A al 6° posto davanti alla Juve di Delneri, settima e in piena crisi, in questi prime sei stagioni di proprietà statunitense finora non ha vinto nulla, mentre i rivali, nello stesso periodo, hanno messo in bacheca 5 scudetti, 2 Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane,oltre al fatto che adesso sono ancora in corsa su tre fronti? Inutile dire che le risposte economico-finanziarie (a Trigoria si partiva con un fatturato di 143,9 milioni e a Vinovo – prima del nuovo stadio – di 172,06) placano poco i malumori di pancia davanti a una forbice così grande di successi, ma per costruire occorre avere la mente fredda e strategie chiare, quelle che alla dirigenza non pare manchino.
ACCORDO CON EMERY – Per questo motivo continuano i sondaggi (non impegnativi) sul fronte degli allenatori. E così, se Emery è assai legato al nuovo d.s. Monchi, – che ha già un accordo con lui se il Psg lo scaricasse – se Sarri sarebbe il sogno per la bellezza del suo gioco e la contemporanea valorizzazione del gruppo, se Gasperini e Mancini restano vivi, l’idea nuova è Laurent Blanc, ex c.t. della Francia ed ex allenatore di Bordeaux e Psg. In realtà, la suggestione non è totalmente inedita perché il francese fu sondato anche nel 2012 e 2013. Infatti, oltre ad un palmares stratosferico da atleta – un Mondiale, un Europeo, un Europeo Under 21, una Coppa delle Coppe (Barcellona), un campionato francese (Auxerre), uno inglese (Manchester United), una Coppa e una Supercoppa di Spagna (Barcellona) e 2 Coppe di Francia (Montpellier e Auxerre) – anche da allenatore può vantare 4 titoli di Francia, 2 Coppe di Francia e 2 Coppe di Lega francese tutte vinte con Bordeaux e Psg. Non solo. Blanc avrebbe anche il vantaggio di conoscere il calcio italiano, visto che ha giocato una stagione nel Napoli e due nell’Inter, alla cui panchina è stato spesso accostato. Certo, il casting continua, anche perché ovviamente nessun può permettersi di sbagliare l’erede del (buon) lavoro di Spalletti.
LE CONFIDENZE – Nella Roma, le speranze che il tecnico resti sono scarse. Anzi, da qualche giorno fra i topini di Trigoria gira la voce che abbia confidato a un paio di giocatori a lui più vicini il fatto che andrà via, anche (ma non solo) perché le richieste avanzate per la prossima stagione non hanno trovato adeguata soddisfazione. Vero? Presto si saprà. Al momento, d’altronde, per il club è giustamente difficile fare promesse, visto che – come ha detto il d.g. Baldissoni giorni fa– la qualificazione in Champions vale quasi «un quarto del fatturato» della società. Come dire, acquisti, cessioni e rinnovi devono passare inevitabilmente attraverso le forche caudine della qualificazione diretta, pena il rischioso rinvio di una programmazione da vertice ad agosto. D’altronde i conti dicono questo. E chi chiedesse la luna, è pregato di rivolgersi altrove.