Come è nata questa trattativa?
“Nasce da lontano. Già da qualche mese c’era un interessamento della Roma e coincideva con quello del ragazzo. Questo è il punto fondamentale della trattativa, che è andata a buon fine”.
Si è operato di pubalgia? “Sì, ma è più di un anno che sta bene”.
È stato cercato dal Milan per sostituire Pirlo? “Io non lo posso dire, però sicuramente negli ultimi anni ha avuto interessamenti di club importanti”.
Negli ultimi anni ha giocato poco però… “Ultimamente ha giocato poco, non per motivi fisici, ma per scelta tecnica. Diciamo per una scelta tecnica…”
Ha litigato con il presidente? “No, non è vero. Il ragazzo sono 15 anni che è a Lione, ha iniziato nelle giovanili. Prima di partire per Roma si è abbracciato col presidente. È chiaro che subentrano anche altri aspetti legati ai contratti. Non ha avuto contrasti, Lione è stata la sua vita e la sua casa, ha dato tutto per la maglia ed ha conquistato la Nazionale maggiore. Lui è venuto a Roma per giocare, per dare tutto se stesso e dimostrare di essere un giocatore importante”.
Qual è il suo ruolo? “Lui è un centrocampista completo, di qualità e altruista. Ha nel suo repertorio qualità e colpi tecnici notevoli, che sono stati apprezzati un po’ da tutti. È un giocatore che si mette a disposizione, a Lione ha ricoperto più zone del campo. Ha grande qualità”.
Diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni? “Questi sono dettagli che non posso darvi”.
Roma è l’inizio di una nuova carriera? “Assolutamente sì. La volontà dettata dal suo spirito è stata quella di venire alla Roma. L’ha aspettata per misurarsi in una società che reputiamo un top club”.
C’erano altri club? “In questo momento c’erano interessamenti diversi. Ha avuto un percorso importante. Ultimamente c’erano tre o quattro club che hanno tentato fino all’ultimo di inserirsi in questa negoziazione. Il giocatore è voluto venire a Roma con tutte le sue forze, era la sua unica priorità e l’avrebbe aspettata fino all’ultimo minuto dell’ultimo giorno di mercato”.
Spalletti in panchina lo ha influenzato? “Sì. Le qualità di Spalletti sono conosciute a tutte le latitudini. Lui è un grandissimo allenatore, che riesce a tirar fuori e toccare le corde di giocatori con personalità. Sicuramente è stata valutata bene la cosa ed il fatto che ci sia lui sulla panchina è stata una molla importantissima per il ragazzo”.
Il mondiale 2018 lo ha spinto a venire a Roma per giocare? “Assolutamente sì”.
Quanto ha influito Juninho su Grenier? “Juninho a Lione ha lasciato il segno. È stato un esempio tecnicamente e come comportamento, bisogna sottolinearlo che era un professionista esemplare. Sotto di lui sono cresciuti giocatori importanti come Lacazette, Pjanic e lo stesso Grenier. Per loro è stato importante, ma anche la Roma ha grandi campioni: Francesco Totti può essere preso da esempio per giovani. Lui ha fatto la storia e la fa ancora”.
Tre aggettivi per Grenier e cosa potrà dare alla squadra? “Altruismo, tecnica sopraffina e grande personalità. Stiamo parlando di un calciatore che ha dimostrato di avere grande personalità, senza questa caratteristica in Nazionale non ci arrivi. Lui è stato frenato nel suo percorso, ma ha molta personalità e qualità. Questo è il momento per lui di dimostrarlo”.