Steven Nzonzi si schiera al fianco di Kalidou Koulibaly nella lotta al razzismo, contro ogni discriminazione. Una solidarietà ragionata, non solo istintiva, ecco come la spiega il centrocampista della Roma, campione del mondo francese, di origini congolesi: «Penso che il problema razzismo esista, perché episodi del genere sono successi diverse volte. Bisogna davvero lavorarci su molto, ragionarci bene. Di certo Koulibaly non andava punito, in una situazione del genere bisognava sapersi mettere nei suoi panni.”
(…) Il dibattito dunque continua. In un certo qual modo il pensiero di Carlo Ancelotti, manifestato in tempi non sospetti, fa proseliti: pur nel rispetto delle regole servono segnali forti per far sì che gli stadi tornino a essere teatri sportivi e non arene per gladiatori senza valori e rispetto. Non conosceva il pensiero di Nzonzi, Kalidou Koulibaly, che ieri da Castel Volturno, in un video pubblicato sui social del club, ha in qualche modo risposto al collega per combattere questa battaglia che si preannuncia lunga e complessa: «Tutti insieme noi calciatori possiamo fare tanto per lottare contro razzismo e ogni forma di discriminazione».
(…) Poi Kalidou racconta della sua infanzia: «Sono nato in Francia, cresciuto lì senza problemi, con compagni di classe turchi, arabi o di altra provenienza. E il problema del razzismo lì non l’ho avvertito. Del resto lo vedi anche da com’è composta la nazionale francese. In quel Paese sono avanti, su questa problematica.” (…)