Non ci saranno 60 mila spettatori come in passato, ma l’Olimpico avrà comunque una degna cornice di pubblico per la sfida con l’Inter. Dalle 18 cancelli aperti, 45 mila i tifosi previsti (1.400 interisti), 600 gli steward, circa 1.500 gli uomini delle forze dell’ordine. Oggi ci sarà il tavolo tecnico che metterà a punto i dettagli, l’allerta sarà alta, ma più per la minaccia terroristica che per paura di problemi tra le due tifoserie. La curva Sud sarà esaurita, la Nord quasi così come i Distinti. Ampia disponibilità, invece, nelle tribune, dove per la prima volta ci sarà in giacca e cravatta Totti. Per lui, da manager, sarà un esordio, e l’esordio ci sarà anche per Kolarov, alla prima in casa da romanista in uno stadio che conosce bene. Per molti tifosi il serbo è già un idolo, anche se a Bergamo non sono arrivati solo applausi ma anche cori poco piacevoli per il suo passato laziale. Lui però va dritto per la sua strada e a Sky dice: «L’Atalanta ci ha dato una spinta, ma ora dobbiamo crescere. Conosco l’Inter, ho giocato tante volte contro Perisic, mentre non l’ho fatto con Icardi. Ma non ci sono solo loro due, anche gli altri sono forti, giocano in una grande squadra. Dobbiamo affrontarli al massimo dell’attenzione».
FIDUCIA – Kolarov però si fida di Di Francesco e delle sue scelte: «È un allenatore giovane, di nuova generazione. Si concentra soprattutto sulla grinta, sull’attenzione,sul pressing alto. Questo tipo di calcio mi piace. Non lo conosco benissimo, è appena un mese che sto qua, ma in questo momento mi trovo bene».