Un ventenne atteso e strapagato già aspettava dentro Trigoria, dopo un anno di apprendistato che aveva soffocato i sogni di gloria, i nuovi giovani della Roma. Anche Gerson, il brasiliano che doveva diventare Pogba, è un ragazzo del ‘97, come Cengiz Ünder, anche se è costato un po’ di più: circa 19 milioni per strapparlo dalle grinfie di un club molto più ricco e potente, il Barcelona.
FATICA – Purtroppo per lui e per la Roma le aspettative sono state deluse, almeno nell’immediato. Gerson, che era stato comprato quando l’allenatore era Garcia, non è riuscito ad adattarsi al calcio di Spalletti e ha raggiunto un record negativo: zero minuti ufficiali, compreso l’inizio di questo campionato, in tutto il 2017. Parabola indimenticabile, la sua: titolare nello scontro diretto per lo scudetto allo Juventus Stadium, è uscito alla fine del primo tempo e non è entrato mai più, complice il rifiuto al trasferimento già impostato al Lilla. La leggenda narra che il virgulto brasiliano si sia immalinconito una volta arrivato in Francia, dovendo giocare in una città poco attrattiva.
LA SVOLTA – Da lì in poi non c’è stato più spazio. Nemmeno una gita-premio. Solo una partitina con la Primavera, da capitano, per condividere l’aria innocente inspirata dai coetanei. Ma l’estate ha portato consiglio. Con un anno di delusioni in più alle spalle, Gerson si è presentato al primo giorno di ritiro tirato a lucido con l’intendimento di guadagnare spazio nella rosa allestita da Monchi. Ha capito di doversi mettere in gioco seriamente, stavolta, per non prosciugare il credito che gli era stato concesso grazie alle qualità intraviste in Brasile. Il risultato è stato un buon rendimento nelle amichevoli estive, che hanno suggerito a Monchi di trattenerlo a Roma almeno fino a gennaio.
ORA O MAI PIU’ – «Sono maturato, conto di trovare più spazio» ha detto Gerson, che spera di infilarsi nei vuoti atletici lasciati dai tanti centrocampisti bravi in organico. In uno spogliatoio frequentato da molti altri ventenni, tutto dovrebbe venirgli naturale. A patto di non pretendere di essere già Pogba.