Il ritorno di Sabatini per risolvere i problemi creati da Monchi. Potrebbe succedere anche questo in una Roma che non trova pace. «Il ritorno del Leone», ha titolato ieri il Siviglia sul suo sito per annunciare il rientro del nuovo direttore sportivo generale, dopo dieci giorni dal suo addio alla Roma. Il dirigente spagnolo si è rifugiato nella sua comfort zone, rifiutando la corte dell’Arsenal, e oggi alle 13 terrà la conferenza stampa di (ri)presentazione.
Sui social del Siviglia, però, più che l’entusiasmo dei tifosi andalusi è andata in scena la rabbia di quelli romanisti. «Se vedremo al Circo Massimo», gli rinfaccia qualcuno ricordando una sua vecchia dichiarazione, mentre qualcun altro aggiunge: «Non c’è scritto se vende, c’è scritto se scappa». Oltre a insulti non pubblicabili c’è pure chi lo ringrazia ironicamente: «Cento milioni per Pastore, Nzonzi e Schick. Gracias Santone Ramon, ora portateli a Siviglia».
Un addio al veleno, e un futuro da decidere per la cattedra di direttore sportivo a Trigoria per il quale potrebbe profilarsi un altro clamoroso ritorno. Quello di Walter Sabatini, che di certo si è lasciato con maggior affetto con la tifoseria e che tornerebbe a lavorare con il suo delfino Massara. I contatti si sono intensificati nelle ultime ore. Sabatini è visto come l’uomo ideale per ottimizzare le cessioni, realizzare plusvalenze e acquistare giocatori a pochi milioni per poi valorizzarli. Un lavoro che non ha portato trofei, ma risultati economici sì. L’alternativa resta Petrachi.