E’ una partita da scudetto, è la sfilata dei gol. Forse non si giocano il Pallone d’Oro, Edin Dzeko e Dries Mertens, per il quale comunque sono ufficialmente in corsa attraverso una nomination. Ma in quel che resta del 2017 si contendono metro su metro il titolo virtuale di miglior realizzatore dell’anno solare. Mertens è in testa a quota 24, Dzeko insegue con il laziale Immobile a quota 23. Ma se togliamo i rigori, che Dzeko ha smesso di tirare dopo il doppio errore invernale contro Udinese e Crotone, è proprio il centravanti della Roma il giocatore più prolifico del campionato. E rispetto alla concorrenza deve ancora recuperare la partita con la Sampdoria.
OTTIMISMO – Domani sarà anche una specie di rivincita. La scorsa settimana Dzeko e Mertens si sono affrontati in Bosnia–Belgio a Sarajevo. E ha vinto Mertens, scacciando l’avversario dal Mondiale. Nel grande sabato dell’Olimpico Dzeko deve evitare di essere respinto anche dal ristorante dello scudetto. Il momento personale lo incoraggia: mai in carriera era partito così forte. Nemmeno l’anno scorso, chiuso con 29 gol e il titolo di capocannoniere, era arrivato a 7 gol nelle prime 6 partite giocate.
DIVERSITA’– Ma ci sono altri numeri a confortarne le pretese di primato, rispetto a Mertens che pure è uno dei punti di forza del gioco di Sarri. A parità di gol segnati (7 contro 7) e con un minutaggio simile (521 Dzeko, 546 Mertens), Dzeko ha colpito due legni contro zero e creato un’occasione da rete in più: 12 contro 11. Mertens è più preciso perché segna una volta abbondante ogni tre tiri in porta (37%) ma Dzeko è un ruba palloni più efficace (2,33 a partita contro 1,71) pur commettendo meno falli (0,67 contro 1,43) e arriva alla conclusione in diversi modi: curiosamente anzi ha calciato più volte di sinistro, che non è il suo piede, segnando 3 volte con il mancino, altrettante con il destro e una volta di testa. Mertens invece, con tre rigori a bersaglio, tende a usare soprattutto il destro (6 gol contro 1 di sinistro) e di testa, anche per questioni di statura (1.69), non segna mai.
DIALOGHI – E’ interessante, nello studio dei dati Opta, scoprire i partner preferiti dei due attaccanti per comprenderne meglio lo stile di gioco. Dzeko gioca spesso il pallone su Nainggolan (addirittura 16 passaggi, almeno 7 in più di quelli offerti al secondo compagno che è El Shaarawy) a conferma che non parlava a caso, dopo Roma-Atletico, quando confessò di sentire la nostalgia del numero 4 con la cresta e riceve palloni da Kolarov, che gli ha dato già due assist e comunque lo cerca spesso con il cross da sinistra. Mertens invece dialoga più in orizzontale, servendo molto frequentemente Insigne, mentre in fase di ricezione va molto nella profondità, non a caso ha incassato addirittura 39 passaggi da Insigne. Mertens non prende quasi mai palla da lancio lungo mentre Dzeko, per 13 volte in 6 giornate, è stato cercato e trovato dal portiere, Alisson. Due stili differenti di due centravanti quasi opposti nelle caratteristiche, ma quasi egualmente produttivi ed efficaci. Roma-Napoli e il loro confronto a distanza saranno un altro esame comparato. Lo scorso anno? Dzeko segnò due gol al San Paolo e Mertens due all’Olimpico. Dai che si ricomincia.