Uno scenario, quello disegnato dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in un’intervista («Ho il dubbio che il vero proprietario della Roma sia anche quello del Liverpool. Me lo ha detto un uccellino qualche anno fa ma se così fosse queste due squadre non potrebbero nemmeno fare la Champions») che non poteva passare inosservato, soprattutto in un club come la Roma, quotato in borsa. Così la replica è arrivata direttamente dagli organi di comunicazione ufficiali della società giallorossa, Roma Radio, attraverso le parole del dg Baldissoni: «De Laurentiis dice che glielo ha detto un uccellino, ma francamente non so chi, mi viene da pensare che forse frequenta gli uccellini sbagliati. Forse dovrebbe parlare con gli usignoli, che cinguettano melodie e non sciocchezze. Mandiamo un saluto affettuoso a De Laurentiis, ad Ancelotti, che è sempre nel cuore di tutti noi romanisti, ed a tutto il Napoli. A cui facciamo un in bocca al lupo per il campionato, a lui come a tutte le altre squadre». Una risposta condita da un pizzico di ironia che poteva chiudere la questione. Ma non è stato così. Perché nel pomeriggio, anche il presidente Pallotta è voluto intervenire sulla vicenda. Lo ha fatto attraverso il profilo Twitter in lingua inglese del club, non andando molto per il sottile: «Cosa pensi stia fumando De Laurentiis laggiù a Napoli? Se trova ancora quel piccolo uccellino, magari scoprirà anche che siamo i proprietari di Bayern o Barcellona». Il tutto con tanto di tag all’account ufficiale twitter del presidente del Napoli.
RISPOSTA E CONTRO RISPOSTA – Non è la prima volta che De Laurentiis stuzzica la Roma. Durante la conferenza stampa di presentazione di Ancelotti, ad esempio, a chi gli faceva notare il diverso cammino in Champions tra i due club, aveva replicato adducendo come i giallorossi fossero andati avanti «perché rispetto a noi sono stati favoriti dai sorteggi». Dichiarazione che, ricordando l’Atletico Madrid e il Chelsea nella fase a gironi, lo Shakhtar (che aveva eliminato proprio gli azzurri di Sarri) agli ottavi, il Barcellona ai quarti e il Liverpool in semifinale, aveva strappato qualche sorriso. Poi, in pieno mercato, l’annuncio dell’offerta di 60 milioni per Alisson che a Trigoria, ancora oggi, smentiscono di aver ricevuto. Ieri, l’ennesimo affondo. E la sensazione è che non finisca qui.