«Lo stadio dovrà essere pronto entro il 2020, se non sarà così avrete un nuovo proprietario perché non mi vedrete più e tornerò a casa». Nel giorno della celebrazione di Francesco Totti, ci pensa James Pallotta ad accendere gli animi in casa romanista. Più che una reale minaccia di cedere la società, però, quello del presidente sembra di più un modo per fare pressione sulle istituzioni affinché l’iter del progetto stadio abbia un’accelerata. «Il 15 giugno – il suo ultimatum – dovremo avere notizie».
Il presidente romanista, che domani pomeriggio ripartirà per gli Stati Uniti, prima della sua partenza potrebbe avere un nuovo incontro con i rappresentanti del Comune e della Regione per parlare proprio dello stadio. Sicuramente ci sarà un incontro con Luciano Spalletti. «Non dovete dirmelo voi del tecnico. A me non è piaciuta la partita questa sera, ma sono molto felice del secondo posto. Non avete mai fatto notare la mancanza di un calciatore come Florenzi e non avete mai considerato che la Juventus ci ha superato solo di quattro punti. Abbiamo avuto una buona stagione con tanti buoni calciatori, noi abbiamo un team non un solo giocatore. Con Totti non ho rimpianti, abbiamo parlato tante volte. Quando decideremo cosa fare, lo comunicheremo».
Ha le idee chiare, invece, sul futuro di De Rossi. «Rimarrà con noi». Proprio Daniele ha avuto un ruolo determinante nella vittoria che ha consentito alla Roma di centrare il secondo posto. Un passaggio di consegne in campo, suggellato con il gol, il quarto nelle ultime cinque gare, del momentaneo 2-1. A fine gara il centrocampista ha parole dolci per Spalletti e Totti. «Aspetto che sia il tecnico – le sue parole – a dire che andrà via. Ho sentito tanta gente felice perché se ne va: l’augurio che faccio ai tifosi è che siano felici anche il 28 maggio prossimo perché è difficile che chi prenderà il suo posto riuscirà a fare 87 punti. Francesco fatemelo godere, perché sarà dura dopo 16 anni non vederlo più nello spogliatoio. Lui non è una persona normale: ho letto uno striscione che diceva che nel calcio moderno la vera vittoria sono 25 anni con una sola maglia. Lui ha vinto lo scudetto ma anche vinto unendo una città che si disunisce per tutto. Sono orgoglioso della squadra: per crescere bisogna non smantellare e avere una guida tecnica come quella che c’era». La brutta notizia arriva da Emerson Palmieri, uscito nel primo tempo: per lui rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro:, sarà operato oggi.