La protesta di Jim Pallotta, dai canali ufficiali. «Lo scorso anno abbiamo chiesto il VAR in Champions League perché ci hanno derubato in semifinale e oggi, hanno il VAR, e ci hanno derubato lo stesso. Schik è stato chiaramente atterrato in area, il VAR lo ha mostrato, e non è stato segnalato nulla. Sono stanco, mi arrendo».
LE LACRIME – Dalla protesta di Pallotta, alle lacrime di Florenzi. La maglia che si allunga, l’arbitro che assegna il rigore dopo aver visto la moviola, il Porto che festeggia la qualificazione ai quarti di Champions e le lacrime. Alessandro Florenzi ha vissuto una notte da incubo al Do Dragao. Alessandro era disperato, come se si sentisse l’unico colpevole della sconfitta. Per nascondere la fragilità si è messo la maglia sopra la faccia, quando De Rossi e Casillias se ne sono accorti e hanno compreso la sua disperazione sono corsi da lui a consolarlo e a dirgli che sono episodi che possono accadere in una partita tesa come quella che si è giocata al Do Dragao.
Tutto passerà, ma non questa notte: l’esterno non è riuscito a darsi pace, il peso da sopportare è schiacciante e pensare che Di Francesco aveva scelto per lui la panchina. È stato costretto a entrare quando che il tecnico si è reso conto che la benzina e la lucidità di Karsdorp erano finite. A pesare sulle spalle di Alessandro anche quel rapporto difficile con qualche tifoso che ha lo ha criticato per il tira e molla sul contratto. Prassi per i giocatori di un certo livello, ma dai figli di Roma evidentemente qualcuno non se lo aspetta. Ci sarà il tempo per il riscatto.