Il mercato della Roma viaggia in queste ore su un doppio binario. E non solo perché Pallotta è stato chiaro: «Stiamo pensando di rinforzarci in un altro paio di ruoli». Da un lato infatti Monchi – atteso la prossima settimana negli Usa – vuole capire i margini di manovra su Neres e Bailey che, tra i diversi profili valutati, sono quelli che si avvicinano maggiormente a Malcom. Non solo dal punto di vista del talento ma anche dell’investimento in sé. Malcom – e la clausola da 100 milioni inserita dalla Roma lo dimostra, per non parlare di quella da 400 voluta dal Barcellona – avrebbe rappresentato un investimento tecnico per il presente, con un occhio però al futuro economico della società. Neres e Bailey, da questo punto di vista, sono operazioni simili a patto che le cifre non lievitino oltremodo. L’Ajax per il brasiliano, ad oggi, chiede 50 milioni. Il Leverkusen per il giamaicano addirittura qualcosa in più (60). Ruolo fondamentale lo avranno gli agenti che proprio in queste ore stanno cercando di forzare la mano con i rispettivi club.
BINARIO FRANCESE – Tuttavia se Monchi non dovesse riuscire a prendere Neres, Bailey o un calciatore con queste caratteristiche, dal momento in cui è saltato Malcom a Trigoria si sta riflettendo anche ad un piano alternativo. Della serie: inutile investire su un esterno che non abbia i parametri talento/anagrafico/economico cercati. Tanto vale allora spostare l’investimento in mediana, acquistando un elemento che faccia la differenza. E in questo caso il nome di N’Zonzi è in pole. Il francese, tra l’altro, è segnalato in vacanza a Boston. A proposito di francesi: negando la possibilità, il presidente Aulas (Lione) conferma indirettamente l’interesse dei giallorossi per N’Dombele: «Non penso che la Roma possa farcela». L’ennesimo segnale di come si stia riflettendo in quest’ottica tattica, arriva – oltre che dalle parole di Pallotta («Non sono preoccupato per il ruolo di ala destra, se si presenta l’occasione di un grande talento, lo prenderemo, altrimenti abbiamo altri attaccanti che possono giocare nel ruolo») – anche dalle prove tattiche che Di Francesco sta portando avanti. Sia con l’Avellino che contro il Tottenham (e nel finale con il Latina), Kluivert – che di norma gioca a sinistra – è stato schierato a destra. Non valutabile contro i pontini, malino con gli irpini, meglio l’altra sera con gli inglesi. L’impressione è che se Eusebio si convincesse, il gioco delle coppie sarebbe già completo: Under/Kluivert e Perotti/El Shaarawy. A meno che l’argentino non saluti in extremis e arrivi un altro giocatore al suo posto, con una spesa però minore di quella messa in preventivo per Malcom.
IL RUOLO DI BALDINI – Uno scenario in divenire che si aggancia anche ad altre considerazioni di Pallotta: «Stiamo provando a rinforzare la difesa, dandogli maggiore capacità d’iniziare l’azione da dietro». Senza pretendere di fare l’esegesi delle parole del presidente (che già sta pensando ad un nuovo manager per il post-Gandini), queste si prestano ad una duplice interpretazione: si riferisce al mediano/regista al posto di Gonalons oppure ad un nuovo difensore, con Juan Jesus partente? A Trigoria si annuncia un weekend di riflessione dove, per ammissione di Pallotta, Baldini è tornato ad avere un ruolo centrale: «Franco ora è nel nostro comitato esecutivo», «Quando Malcom non arrivava ho iniziato a inviare sms a Monchi e Franco», «Con Monchi e Franco abbiamo parlato di un paio di calciatori». Capitolo cessioni: Castan verso la rescissione. Il Vasco da Gama lo aspetta