Una visita a sorpresa, per sbloccare alcune situazioni che rischiavano di diventare un boomerang per la Roma. Ieri mattina James Pallotta è sbarcato con il suo aereo privato all’aeroporto di Ciampino, portandosi dietro un’agenda fitta di appuntamenti: quello più importante c’è stato nella serata di ieri, con Francesco Totti, a cena all’hotel De Russie, «casa» romana del presidente. Un incontro atteso da mesi, in cui Pallotta e l’ex capitano hanno finalmente trovato un punto di incontro: Totti rimarrà in giallorosso, attivando il contratto da dirigente della durata di sei anni che era chiuso in un cassetto da tempo. Il vertice nell’albergo a due passi da piazza del Popolo è durato circa un’ora e mezzo, al termine del quale il patron giallorosso ha abbracciato Totti. L’ex capitano ha detto solamente: «Non ho ancora firmato, non sono ancora un dirigente della Roma ma lo diventerò presto» Il ruolo sarà reso pubblico a breve, forse già oggi in un’intervista che Francesco ha registrato ieri a Roma Tv prima dell’incontro con Pallotta. Il battesimo potrebbe esserci nel corso della tournée americana: la partenza della squadra per gli Stati Uniti è prevista per domenica e Totti dovrebbe aggregarsi al gruppo, per la prima volta non in calzoncini ma in giacca e cravatta. Pallotta sa benissimo che il volto della Roma nel mondo è quello del giocatore più importante della sua storia, che accetterà di fare (anche) l’uomo immagine ma con la garanzia di avere un ruolo operativo. «Per ora – le parole del presidente ieri mattina – non abbiamo deciso niente. È una cosa fra me e lui, lo sento spesso, parliamo tantissimo, quando avremo qualcosa da dire, lo comunicheremo».
Non solo Totti, però, perché il presidente ha voluto fare il punto anche sul mercato. «Monchi sta facendo un ottimo lavoro, da quando sono qui è l’unico che a maggio mi ha portato un piano di tutti i giocatori che abbiamo e di quelli di cui abbiamo bisogno in ogni posizione: alla fine spiegheremo il nostro lavoro, ma sta facendo esattamente quello che gli ho chiesto. Esiste un piano comune e discutiamo di tutto insieme, parliamo dei giocatori partendo dalla lista di quelli che vogliamo e condividiamo ogni scelta». Una frecciata all’ex d.s. Sabatini? La cosa certa è che la nuova Roma gli piace. «Abbiamo il miglior centrocampo in Italia e con il rientro di Florenzi faremo ancora meglio. Abbiamo preso Cengiz Under e abbiamo ancora un paio di nomi in testa. Sono giocatori che saranno migliori in prospettiva futura. Mahrez? Non so chi sia». Blindati Nainggolan e Manolas. «Non vanno da nessuna parte, abbiamo fatto delle cessioni per due motivi: uno è il fair play finanziario, l’altro è che facciamo valutazioni rispetto alle potenzialità in futuro». Il centrocampista belga ieri è stato a Trigoria: ha incontrato l’ a.d. Umberto Gandini e il d.g. Mauro Baldissoni ma vista l’assenza di Monchi (in Spagna per motivi personali), un nuovo appuntamento con la dirigenza è programmato per sabato. La speranza, di tutti, è che ci sia la tanto attesa fumata bianca e si possa festeggiare il rinnovo del contratto del Ninja.