Nel giorno del suo arrivo, James Pallotta aveva annunciato che Radja Nainggolan (e Kostas Manolas) non si sarebbe mosso dalla Capitale. Ieri mattina, prima di rimontare sul suo aereo privato che lo ha riportato a Boston, il presidente giallorosso ha voluto ribadire con forza il concetto: «Per Nainggolan è tutto fatto, resta qui». Tra le due dichiarazioni, un incontro tra Monchi, il centrocampista belga ed il suo agente, servito per appianare quasi tutte le divergenze emerse negli ultimi tempi e qualche incomprensione di troppo tra un calciatore che si sentiva corteggiato dalle big d’Europa ma aveva già dichiarato che non si sarebbe mosso, e una società che gli aveva promesso un ricco aumento dell’ingaggio ma non aveva (finora) mantenuto la promessa. Sabato, prima della partenza per gli Stati Uniti, è stato raggiunto un accordo di massima (Nainggolan guadagnerà circa 5 milioni compresi i bonus), che dovrà essere perfezionato nelle prossime ore tra Monchi e l’agente del calciatore. Poi il d.s. volerà a Boston, dove Pallotta potrà annunciare ufficialmente il rinnovo fino al 2022, quando Nainggolan avrà 34 anni: in pratica il belga si legherà a vita ai colori giallorossi.
Il presidente, che nella serata di sabato ha partecipato allo stadio Olimpico al concerto evento degli U2 di cui è grande fan, rispondendo ai cronisti che lo attendevano all’aeroporto di Ciampino, ha annunciato che il prossimo anno la Roma cambierà probabilmente destinazione per la tournée estiva. «Ci vediamo in Cina», le parole del presidente. Non più Stati Uniti, quindi, ma un tentativo di apertura verso il mercato asiatico, in continua espansione. In attesa degli introiti che potranno arrivare dal nuovo stadio (novità sono attese per la prima settimana di agosto), Pallotta è sempre alla ricerca di nuovi partner pronti ad investire, con l’obiettivo di aumentare il fatturato e di colmare il gap con le big europee.