“Totti non sa ancora cosa fare” – “Se fossi in lui, ora andrei al mare – prosegue Pallotta -, ma Francesco ha davanti a sè due strade, quella tecnica nel calcio perché ha un contratto da dirigente di sei anni con noi e l’altra da ‘ambasciatore’, che è ciò che farei io. Adesso credo che non lo sappia nemmeno lui, perché per 25 anni ha fatto solo questo (giocare, ndr.). Io sono stato zitto – spiega ancora il numero uno giallorosso – non ho raccontato ogni nostra conversazione, ma quando al termine della scorsa stagione abbiamo fatto un accordo per un altro anno lui sapeva che non avrebbe giocato molto, glielo avevo detto. Avevamo pensato di fare come il ‘Kobe Bryant Tour’, e qualcosa c’è stato. Infatti il pubblico di Milano gli ha tributato un grande saluto, e lo hanno fatto perfino i tifosi della Lazio”.
“Stadio? Non possiamo continuare a buttare i soldi” – Pallotta si sofferma anche sulla questione stadio e rivolge una pungente stoccata al presidente della Lazio: “Ne abbiamo davvero bisogno e al 99% sono ottimista, abbiamo fatto così tanti incontri… A Roma tutti, a parte Lotito, vogliono questo stadio. Il 15 o 20 giugno dovremmo avere notizie, il progetto è cambiato. Non ci sono più le tre torri, ma anche se il 60% è stato modificato per noi non è cambiato nulla.
Se non cominceremo a farlo entro 26-28 mesi, però, ci sarà un nuovo proprietario (della Roma, ndr) perché non possiamo continuare a buttare soldi in questo progetto. Ne abbiamo spesi già tantissimi. Se lo faremo, ci sarà un centro medico, un hotel, un superstore, la nostra Hall of Fame e ogni tipo di ‘sport facilities’. Se tu vai a Roma, non ci sono Sport Bar, solo dei piccoli pub. Noi li faremo, e sarà la struttura più utilizzata di tutta l’Europa del sud”.