Il film sembra sempre lo stesso, visto e rivisto. Anche se un finale così la Roma non lo viveva dal 25 ottobre del 1987, da quel Roma-Napoli in cui i giallorossi si trovarono avanti 1-0 con gol di Pruzzo e sopra di due uomini, a causa delle espulsioni di Renica e Careca, tranne poi subire il pareggio di Francini. Un altro calcio, è vero, anche se l’amarezza è più o meno la stessa. Proprio come quella di James Pallotta, che come di consueto ha visto la partita dalla sua casa di Boston, restando alla fine letteralmente a bocca aperta. […] «Sembra tutto uno scherzo, non riesco a credere a quello che ho visto in tv – dice da Boston – Peggio, più che uno scherzo mi sembra una barzelletta. È una squadra matta, questo pareggio è un risultato imbarazzante. Direi una disgrazia per la nostra situazione di classifica, ma anche per come è maturato e per come si è materializzato». […] E alla domanda se Di Francesco fosse realmente a rischio o meno, Pallotta glissa così: «Chiedete a Monchi…».
[…] Monchi crede ciecamente (ma quanto ancora?) nel lavoro di Eusebio. […] Insomma, la gara con il Genoa sembra davvero una partita spartiacque per il futuro di Di Francesco. […] Ma, nel caso in cui le cose dovessero andare verso il cambiamento, chi potrebbe arrivare sulla panchina della Roma? Difficile (e forse anche qualcosa in più) Antonio Conte, per metodologie e ingaggio […]. Ed allora il nome in pole resta ancora quello di Paulo Sousa […]. Sullo sfondo anche Vincenzo Montella, seppur l’Aeroplanino è grande amico di Di Francesco e non farebbe mai nessun primo passo. Per rispetto e amicizia, appunto. […]