Progetto Roma?
“Noi siamo piuttosto seri riguardo a quello che vogliamo costruire con la squadra. Non siamo gli americani che arrivano e cercano soltanto di fare soldi tirandoli fuori dalla squadra. Abbiamo la volontà e il desiderio di dimostrare che nel corso dei prossimi dieci o quindici anni siamo in grado di creare una grande forza globale in questo sport. Se posso usare un’analogia con il baseball, potremmo essere nel secondo inning in questo momento”.
Spalletti è il quinto allenatore della sua gestione… “Non è uno sport facile e abbiamo fatto degli errori. Molte volte abbiamo fatto due o tre passi avanti e uno indietro… Ma ogni volta ci siamo rialzati, pronti ad andare avanti di nuovo”.
Riguardo allo sviluppo del club? “Abbiamo fatto alcune cose sbagliate anche lì, ma stiamo aggiustando anche queste cose. Il nuovo amministratore delegato Umberto Gandini, che è stato in precedenza al Milan, è un enorme passo in avanti rispetto a quello che avevamo prima. Lui ha molta più esperienza nel rapportarsi con questo mondo, abbiamo un nuovo direttore sportivo, abbiamo apportato cambiamenti per il bene della squadra”.
La cessione di Pjanic alla Juventus e il gap con i bianconeri… “Abbiamo imparato decisamente la lezione riguardo le clausole. Prima di tutto noi dobbiamo essere più intelligenti nel modo di fare le cose. La loro continuità e la loro dirigenza è stata la stessa per decenni, è qualcosa a cui dobbiamo aspirare perché genera stabilità. Il loro stadio è un importante fattore, naturalmente”.
Lo Stadio della Roma? “Andrà ad incidere sulla nostra posizione finanziaria in modo significativo, aiuterà tremendamente, farà una differenza enorme. Puoi immaginare l’atmosfera che possiamo creare con l’incredibile emozione dei nostri tifosi così vicini al campo? Un sacco di squadre certamente non si divertiranno a trovare 50.000 persone che tifano per la Roma. Ritardi dell’iter? Noi siamo a Roma, questo ha influito”.
PER VISIONARE L’INTERVISTA ORIGINALE CLICCARE QUI