C’è il riscatto del cartellino di Medhi Benatia fra le notizie del mercato juventino. Anche se in fondo è tutto tranne che una novità: 17 milioni tondi tondi destinati al Bayern Monaco già beneficiario di un prestito da 3 e il difensore, come nelle attese, rimane a Torino. Gli ottimi rapporti tra bianconeri e bavaresi, ancor più oliati dopo che Coman il francesino è diventato interamente di proprietà tedesca, hanno fatto sì che il capitano della nazionale marocchina sia, da ieri, un bianconero tutto d’un pezzo. Ma in prospettiva le mosse di Marotta e Paratici vanno oltre e “toccano”, spesso e volentieri, giocatori legati anche a storiche rivali. Del resto, dopo Higuain e Pjanic, sarebbe sbagliato sorprendersi dinanzi alla possibilità di un altro sgambetto. E visto che domani c’è Roma-Juventus, quale migliore occasione per fare un ulteriore tagliando a Leandro Paredes? C’è bisogno di un lifting nel gruppo di Allegri? I dirigenti sono al lavoro. A gennaio il mediano argentino era entrato nel mirino dei bianconeri, poi i sondaggi rimasero tali. Ma il mercato vive tutto l’anno e non è escluso che i vertici juventini tornino alla carica. Del resto, ammesso che la lunghezza dei contratti sia una condizione sufficiente per blindare o meno un calciatore, Paredes ha un accordo con la Roma fino al 2019. E nulla vieta di pensare che in estate le sirene dei club interessati all’ex Boca Juniors tornino a suonare. Di più: Arsenal e Tottenham si sono già iscritte alla corsa.
BEL FUTURO – Per una Juve più argentina, ecco una Juve ancora marchiata Benatia. E’ stato lo stesso difensore ad annunciare che «la Juventus ha deciso di riscattarmi, sarò bianconero per altri tre anni». Nuovo contratto, dunque, con scadenza 2020 per la soddisfazione dell’ex romanista, che curiosamente domani può giocare titolare all’Olimpico nella partita scudetto: «Da quando sono arrivato ho sempre espresso il desiderio di rimanere alla Juventus e di non tornare al Bayern né di andare da un’altra parte, ora spero che il nostro futuro sia ricco di soddisfazioni». E chi vede nelle parole del centrale un riferimento tutt’altro che velato a Cardiff, è liberissimo di farlo. Benatia va oltre: «Questo è un gruppo top, che si diverte sul campo. Spero di trovare più spazio la prossima stagione, senza la Coppa d’Africa. Andremo a Roma per vincere, anche se sarà dura e ci basterà un punto per lo scudetto. Due titoli in quattro giorni: vogliamo far festa anche contro la Lazio. E con calma penseremo alla Champions».
NON SOLO LEANDRO – Paredes, dal canto suo, è un classe ’94 e rientra alla perfezione nel progetto juventino volto al rafforzamento di una rosa già mostruosamente possente, però ritoccando l’età media. Intanto a centrocampo è tutt’altro che tramontata l’opzione legata a un altro giovane di classe e già esperto di battaglie da Champions: Tolisso è nato un mese dopo Paredes e nel 4-2-3-1 di Allegri avrebbe tutte le carte per occupare un posto in mediana. Già nel Lione, infatti, il mediano gioca da interno di destra, in ultimo al fianco di Gonalons nella sfortunata sera di Amsterdam dove i francesi sono stati eliminati in Europa League. Se Tolisso rischia di costare quasi il doppio di Paredes (45 milioni contro 25?), le antenne juventine restano concentrate pure sugli obiettivi caldi per l’attacco. Trattasi di punte di movimento, oppure trequartisti ben predisposti al gol: giovani al potere, comunque. Così si spiega l’interesse mai così vivo dei campioni d’Italia nei confronti di Bernardeschi e Keita Balde: il primo ha 23 anni ed è legato da un contratto con la Fiorentina fino al 2019; il secondo è un classe ’95 e un accordo in scadenza nel 2018. Tratti in comune? Essenzialmente tre: non hanno intenzione di rinnovare i rispettivi accordi, i club di appartenenza difficilmente siglano intese con la Juve anche se gli agenti interessati sono oggetto di contatti quotidiani da parte di club capaci di garantire un ingaggio ben superiore alle proposte economiche di viola e biancocelesti.