Chiamatela anche Roma B, seppur a Spalletti questa cosa non va proprio giù. E forse ha ragione lui, visto che alcuni giocatori che stasera saranno protagonisti all’Olimpico li ha presi e (ri)portati in auge il tecnico della Roma. Paredes, per esempio, che con lui è cresciuto e ha acquisito spessore e personalità. O anche Emerson, che ha fatto un salto gigante in avanti, o Juan Jesus, tornato a essere un giocatore presentabile anche a buoni livelli. Ecco la Roma B è anche questa, quella di chi magari doveva essere in disparte, in un angolino o giù di lì e invece oggi si ritrova protagonista. Con la voglia, tra l’altro, di mettere sempre più in difficoltà il tecnico anche per le scelte future, quelle prossime, quando ci sarà da affrontare un ciclo terribile che inizia la prossima settimana con il trittico Inter-Lazio-Napoli.
ABITUDINE – E allora sarà una Roma diversa da quella base quella di stasera e non potrebbe che essere così, considerando il risultato dell’andata (4-0) che ha messo al sicuro i giallorossi da – quasi – ogni brutto pensiero. «Ma noi dobbiamo ragionare in modo diverso, la storia del calcio è piena di risultati incredibili – dice Spalletti – E se stasera ragioneremo così resterò deluso di me e dei miei giocatori. Dobbiamo fare la partita per vincerla. Noi favoriti subito dopo il Manchester United? Non lo so, ma so che vogliamo vincere molte partite e arrivare il più lontano possibile. E di certo ci vuole fantasia a chiamare riserve questi giocatori».
ASPETTATIVE – Stasera, comunque, sarà soprattutto una vetrina. Per chi, appunto, cerca visibilità anche altrove, nelle partite che verranno, quelle che contano davvero. Juan Jesus e Vermaelen («È arrivato il momento di dimostrare chi sono: voglio giocare qui e restare a lungo a Roma, visto che ho l’età giusta per eccellere», ha detto ieri il belga) in difesa, Paredes e Mario Rui in mediana, Totti, El Shaarawy e Perotti davanti. Sì, anche Perotti, proprio lui che fino a qualche tempo fa sembrava indispensabile e che negli ultimi tempi è scivolato sempre più in panchina, complice anche il ritorno di Salah dalla Coppa d’Africa e il nuovo modulo (3-4-2-1 al posto del vecchio 4-2-3-1). «Ho ancora due anni di contratto con la Roma, poi mi piacerebbe tornare al Boca Juniors per cambiare l’immagine che ho lasciato lì – dice l’argentino – Vorrei avere una seconda chance, anche se è difficile. Paredes? Ha davanti un futuro enorme. Può essere il numero 5 della Roma per i prossimi anni». Già, Paredes, proprio lui. Oggi salirà in cabina di regia per proiettare definitivamente la Roma verso gli ottavi: «Devo continuare a crescere, in gara e in ogni allenamento», dice lui. E la strada passa anche da stasera. Per lui e per gli altri della Roma B. O presunta tale.