Marco, che idea ti sei fatto della situazione in casa Roma dopo la debacle di Firenze?
“Giusto che i tifosi siano arrabbiati e ci siano rimasti male per una prestazione che ha deluso soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento: la passione dell’ambiente giallorosso la conosciamo bene. Non si può più affrontare le partite nel modo sbagliato, questi sono risultati che restano nella storia del calcio. Cancellare un 7 a 1 è veramente dura…”
Roma-Milan, confronto tra allenatori… “Le situazioni psicologiche delle due squadre sono diametralmente opposte. La rosa della Roma è superiore a quella del Milan, ma i giallorossi hanno la testa sotto i piedi. Guardando il bicchiere mezzo pieno, questa potrebbe essere l’occasione del riscatto. Certo, parliamo di un avversario come il Milan, che ha subito solo 3 gol nell’ultimo mese: i rossoneri stanno andando forte ed hanno trovato in Piatek un giocatore fondamentale. Per la Roma è una partita da preparare nel migliore dei modi, anche perché si gioca pur sempre all’Olimpico”.
Possibile che i giocatori stiano remando di proposito contro Di Francesco? “Ho vissuto molte situazioni difficili, ma non credo alla storia che i giocatori giochino di proposito contro un allenatore. Nel corso della mia carriera ho sempre affrontato i problemi di squadra, facendo gruppo e parlandone tutti insieme. Andare contro Di Francesco vorrebbe dire andare contro sé stessi, darsi la zappa sui piedi. Crollare dopo il 4 a 1 significa perdere completamente la testa, non andare contro Di Francesco”.
Qualcuno ha proposto De Rossi come allenatore-calciatore per svoltare… “Sarebbe sbagliatissima questa soluzione. Ovviamente non discuto una grande persona come De Rossi, ma di allenatori bravi in giro ce ne sono e poi non credo che i giallorossi vogliano cambiare rotta: c’è bisogno adesso di fare quadrato e ritrovare l’entusiasmo perduto”.