“Ancora oggi è bello vedere i vecchi compagni, festeggiare eventi con loro. Gioco spesso a paddle con Totti, io e lui siamo su un livello simile, ce la giochiamo. Con noi ci sono anche Fiore, Marchegiani e Di Biagio”.
La Roma? “Non è stata una decisione naturale rimanere qui. Ho subito avuto feeling con questa città e con i tifosi. Mi ha dato molto, ormai sono 22 anni che vivo qui. All’inizio è stata dura poi abbiamo vinto lo scudetto ed è diventato tutto più facile. Ho incontrato mia moglie e i miei figli sono nati a Roma”.
E il Ristorante? “Li ho da una vita, anche nel 2001 ne avevo uno a Trastevere. Ora ne ho uno a Montecompatri”.
Scudetto con la Roma o Mondiale con la Francia? “Sono tutti diversi. Il Mondiale con la Francia vinto in casa nostra è stato emozionante, anche se ero molto giovane e non ero titolare. Mi sentivo invincibile. Quello a Roma l’ho vissuto diversamente, non si vinceva da 20 anni e l’ho vissuto da protagonista, me lo sentivo mio come la città. Due grandi emozioni”.
Più forte Candela o Cafu? “Lui è una leggenda, siamo diversi. Era un gran terzino, come Roberto Carlos e Maicon. Abbiamo vinto insieme, già essere messo sul suo piano è un complimento. Era un fenomeno. Ci completavamo, lui attaccava molto mentre io difendevo di più”.
Avversario più difficile? “Ce ne sono stati molti, penso però che Ronaldo il “Fenomeno” era immarcabile”.