Che lo si chiami “Core de Roma” o “Palla di gomma”, Giacomo Losi non perde mai la sua semplicità. Nonostante gli venissero riconosciuti un fare stoico ed una tempra difficilmente riscontrabili nei calciatori attuali, oggi l’ex capitano giallorosso desidera essere trattato come un uomo normalissimo, ma perennemente a disposizione in caso di bisogno, perché quella caratteristica non l’ha persa mai. Losi ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Soccermagazine commentando Real Madrid-Roma ed altre situazioni inerenti all’ambiente capitolino.
Che idea si è fatto dell’attuale momento storico del calcio italiano, considerando la mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali, ma anche l’arrivo di Cristiano Ronaldo in Serie A? “Ci ho sofferto tantissimo per questa cosa, l’Italia è sempre stata presente a Mondiali, Europei, in queste grandi competizioni internazionali e questo mi dispiace da morire. L’arrivo di Ronaldo è una gemma in più nel calcio mondiale: un grande giocatore che venendo in Italia, insomma, porta qualcosa di interessante anche per i giovani che si avvicinano a questo gioco”.
Totti ha precisato subito che la Juventus è fuori concorso e che la Roma non può competere per lo scudetto. Lei che è stato un grande capitano, approva questo tipo di dichiarazioni ad inizio stagione? “Mah, io sarei un po’ più cauto, insomma. La Roma è già attestata per poter vincere un campionato, è naturale, però si ha a che fare con grandi squadre anche in Italia, che possono competere per questo ambito titolo. Non è facile”.
Le prime giornate di campionato sembrano suggerire che sarà il Napoli l’unica anti-Juve: Lei crede che sia effettivamente più forte della Roma oggi? “No, io non penso che sia più forte della Roma, però è partito con il piede giusto e speriamo che sia una squadra che possa dar fastidio a queste squadre del Nord che hanno sempre il predominio in Italia, no?”.
Ieri si è giocata una partita importante non solo per il prestigio, ma anche per il momento attuale dei giallorossi: Real Madrid-Roma. Che impressioni Le ha lasciato questa prestazione? “Io penso che la Roma abbia dimostrato di essere all’altezza della situazione anche contro queste grandi europee, perché il Real Madrid è sempre una grande squadra e poi in Europa sta dettando legge. Anche ai tempi miei, insomma, battere il Real Madrid o riuscire ad entrare in competizione con loro non era semplice. Sono una grande squadra e hanno una tradizione spaventosa”.
Che impressione Le ha fatto Zaniolo, lanciato titolare a 19 anni e senza presenze in Serie A? “A me ha fatto una buona impressione, anche perché bisogna dare spazio a questi giovani che stanno crescendo. Speriamo che ce ne siano altri di Zaniolo in giro, perché ci vuole anche il coraggio di farli giocare. Non è facile per un allenatore introdurre in una squadra un giovanissimo e renderlo all’altezza della situazione. In Italia, poi, siamo un po’ conservatori sui giocatori ed è bene che i giovani riescano ad emergere in questa maniera”.
In questo momento i tifosi si stanno lamentando più del mercato della Roma che dei risultati. Secondo Lei ci sono state veramente troppe cessioni? “Secondo me sì. Per lamentarsi alla Roma ci si lamenta sempre, perché aspettiamo sempre certi risultati e magari non vengono mai, però, insomma, io andrei molto cauto su queste cose qua”.
De Rossi è attualmente in scadenza di contratto e spesso ha dichiarato che gli piacerebbe vivere un’esperienza in America a fine carriera. Le dispiacerebbe un epilogo del genere o è dell’idea che non macchierebbe comunque la sua storia con la Roma? “Mi dispiacerebbe perché è un giocatore-simbolo della squadra e io vorrei che rimanesse sempre nell’ambito della società, come purtroppo la Roma non ha fatto con altri giocatori che meritavano di rimanere sempre nello staff tecnico. La tradizione di questi giocatori è importante. De Rossi è un giocatore che ha dimostrato di amare la squadra, è un cittadino romano. In queste situazioni si sbaglia qui a Roma. Speriamo, insomma, che non commettano ancora questi errori del passato”.
A fine mese ci sarà il derby. Lei ha dichiarato che quando giocava persino i laziali si complimentavano con Lei. Crede che il modo di vivere questa partita sia cambiato in peggio nel corso degli anni? “Non so se sia cambiato in peggio, non frequento molto questo ambiente, però non penso che sia cambiato perché il derby è una gara importante specialmente per i tifosi e questa importanza la deve avere anche per le società”.
Per concludere, vogliamo commentare con Lei uno degli episodi più in vista degli ultimi giorni: lo sputo di Douglas Costa a Federico di Francesco, tra l’altro il figlio dell’allenatore della Roma. Ai Suoi tempi come avrebbe gestito una situazione del genere? “Io avrei redarguito subito questo giocatore perché questi gesti non si fanno mai, né prima, né dopo. Mai! Secondo me è inqualificabile questo gesto, è un oltraggio alla dignità umana”.