“Stato d’animo diverso rispetto a Totti. Lui le merita tutte, io però non ho avuto questa fortuna. L’ultima partita, non servivo più, sono stato messo da parte. Non mi hanno detto nemmeno grazie o ciao. In quel periodo era Anzalone il Presidente. Non mi sono piaciuti, ho dato la mia carriera alla Roma.
Perché sei rimasto romanista? “Io sono arrivato a 19 anni ed ho giocato fino a 34, come potevo non essere romanista. Capitano di questa squadra, ti viene un attaccamento naturale. Ero tifoso del grande Torino, ma poi la Roma è stata la mia squadra del cuore.”
Cosa diresti a Totti dopo Roma-Genoa? “Lo abbraccio e lo ringrazio per quello che ha fatto per la Roma. Non è facile lasciare, non finisce, stare in campo è una cosa, non giocare più un’altra. E’ abituato a stare in campo, a fare la vita da giocatore. E’ dura smettere, devi avere un grande carattere, altrimenti te la porti dentro per parecchio.”
Saresti andato in qualche altra squadra? “Io dissi “o gioco per la Roma o non gioco più”, non potevo lasciarla. C’erano tante squadre che mi volevano, ma volevo indossare solo quella maglia.”