l 1998 fu un anno fatto di luci e ombre per Francesco Moriero. Una stagione in cui probabilmente ciò che il calciatore ha raccolto è stato meno di ciò che avrebbe meritato. La sua Inter, piena di campioni, non riuscì a centrare la vittoria del campionato (pur alzando comunque la Coppa UEFA), mentre in Nazionale gli azzurri dovettero dire addio al sogno di alzare la Coppa del Mondo in Francia solo dopo un’ancora tristemente ricordata lotteria dei rigori. Ma ciò non toglie nulla al valore di quelle squadre né, ovviamente, del Moriero calciatore che, oltre a quella dell’Inter, ha indossato anche maglie importanti come quelle di Cagliari, Roma e Napoli. Dal 2006 per l’ex calciatore pugliese è iniziata anche la carriera da tecnico che l’ha portato a togliersi anche qualche soddisfazione in serie C e in B e che sicuramente continuerà già dalla prossima stagione. Noi di Soccermagazine.it abbiamo contattato in esclusiva Moriero per parlare con lui della sua carriera da calciatore, di quella da allenatore e per avere un giudizio sul momento delle sue ex squadre.
(…) Altra squadra di cui hai vestito la maglia è stata la Roma e anche lei non ha vissuto un’annata straordinaria: i progetti fatti a inizio anno sono stati corretti in corsa. Eusebio Di Francesco lascia il posto e arriva Claudio Ranieri: secondo te, da allenatore ed ex giocatore della Roma, mossa giusta o sbagliata? “Si è iniziato con un allenatore giovane, che l’anno scorso è arrivato in semifinale di Champions. Si è trovato comunque una squadra molto giovane, ha valorizzato Zaniolo che è un giocatore straordinario. Ha avuto degli alti e bassi, ma soprattutto ha sbagliato delle partite in cui sono stati commessi tantissimi errori. Io credo che il lavoro di Di Francesco alla Roma sia stato fatto in maniera eccezionale. È normale che piazze come Roma, Inter, Milan e Juventus vogliono vincere, assolutamente, non guardano poi il fatto che hai una squadra giovane o meno. Quando i risultati non arrivano, purtroppo chi paga è l’allenatore. È arrivato Ranieri, un allenatore più esperto, sta facendo le cose semplici, è passato a un semplice 4-4-2, sta provando le sue cose, ha trovato un equilibrio. C’è da dire che comunque sia è a soltanto un punto dal quarto posto, per cui anche loro hanno la possibilità di rientrare nelle prime quattro che era il primo obiettivo della Roma di quest’anno”. (…)
FONTE: soccermagazine.it