Zbigniew Boniek, ex calciatore della Roma ed ora presidente della federcalcio polacca, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco le sue parole:
Le voci di mercato sulla Roma? “Non so se sono vere o meno, perché sono un po’ distaccato. Se la Roma ha opportunità o bisogno di vendere giocare a gennaio, vuol dire che non è una società che gioca per vincere il titolo ma per piazzarsi”.
Nainggolan e la Cina? “Quando vengono fuori queste voci, è perché forse qualche accordo, qualche scelta politica c’è. Non è casuale. Siamo in un momento delicato. Un mese e mezzo fa sembrava che la Roma potesse dar fastidio alla Juve per lo scudetto, ora c’è il rischio di non entrare tra le prime 4, e sarebbe una disgrazia disumana”.
Le stagioni sembrano come ripetute… “La cosa strana è che la Roma ha staccato la spina nel momento più bello della stagione. Quando si sono qualificati da primi nel girone di Champions, da là è come se mancasse la concentrazione. Da fuori si può dire di tutto, è tutto opinabile. Come tifoso ed ex romanista, se devo tifare qualcuno tifo la Roma. Se tu ci ragioni, nelle ultime partite con chi abbiamo perso i punti… ti viene voglia di suicidarti. Pjanic a Torino è cambiato molto. Quando è andato alla Juventus all’inizio non ha giocato, adesso è diventato un giocatore diverso. Al talento ha aggiunto corsa, polmoni e tattica”.
Bereszynski è un calciatore pronto per il salto di qualità in un grande club? “Ha grandi margini di miglioramento. È un giocatore molto buono, anzi, è un ottimo terzino destro. Forse la Roma pensa a spostare Florenzi un po’ più avanti”.
L’obiettivo reale della Roma? Scudetto possibile? “Vendendo l’andazzo di questo campionato, sarà difficile recuperare tutti questi punti. I giocatori sanno bene che i primi 4 posti ti danno la Champions diretta. Questo vuol dire che arrivare secondi o quarti è uguale, vai sempre in Champions direttamente. La domanda è questa: con questo nuovo accesso alla Champions, chi avrà più vantaggi? La Juventus potrebbe anche continuare a vincere se non nasce un’altra società con la stessa mentalità e la stessa tigna”.
La Uefa Nations League? “Meglio così, tutti erano scettici sulle amichevoli. Questa è competizione che ti dà visibilità, denaro e anche qualificazioni. Non aumentano le partite. Dire che oggi le nazionali danno fastidio o disturbano mi sembra fuori luogo. L’Italia ha bisogno della sua Nazionale, ha bisogno di essere unita. Io alla Nazionale non rinuncerei mai. Semmai si può parlare del numero di squadre nei campionati”.
La lotta interno per quanto riguarda la presidenza della Figc? “Il calcio italiano ha sempre l’immagine di un calcio che conta. Se chiami i 55 presidenti delle federazioni, probabilmente nemmeno sanno che ci sono le elezioni in Italia”.
Chi vince tra Inter e Roma? “Non c’è match, 3 a 1 per noi”.