“Quando sono arrivato A Roma ho fatto un po d’ordine. A Roma tu vai, metti ordine e poi l’ordine dura 10 giorni. Dicevo: ‘Perché non continuate a fare quello che avete fatto per dieci giorni?’. La più grande difficoltà di Roma è che tu fai le cose però poi non si da continuità. La mia più grande soddisfazione fu quando incontrai delle persone con le quali avevo lavorato a Roma che mi dissero: ‘Grazie mille abbiamo imparato molto da lei’. Però Roma resta una città difficile”.
“Sarà un derby più che mai equilibrato, sulla carta potenzialmente è più forte la Roma, ma lo spirito della Lazio sembra quella di Erikson. Per cui è una partita molto difficile, non saprei dare un risultato. Inzaghi ha fatto passi da gigante e quest’anno sembra avere più in mano la squadra. Qualche problema di più di testa ce l’ha Spalletti, deve giocarsela con grande agonismo e tanta intelligenza, se vai solo con l’agonismo la perdi. Deve preparala bene senza perdere la testa. Ad esempio come De Rossi che soffre troppo i derby, la vive come una battaglia. La Roma non deve farsi trasportare solo dall’agonismo”.
“Montella ha capito una cosa, far rendere al massimo i giocatori che ha. Lui ha capito di avere la squadra che non riesce a fare tanto possesso palla nella metà campo avversaria e di conseguenza sfrutta molto il contropiede. Il Milan è una squadra che sa soffrire, a differenza degli scorsi anni. Mi ha sorpreso.”