Ecco le parole di Fulvio Collovati, ex difensore giallorosso, sul momento che sta vivendo la Roma:
Lo Shaktar? “Ho visto lo Shakhtar sia all’andata che al ritorno contro il Napoli ed è una squadra che la Roma non deve sottovalutare perché ha molti talenti brasiliani, gioca un ottimo calcio e sa fare buone prestazioni in trasferta. È chiaro che sia meglio di City, Tottenham, Barça o Real, ma non sarà una passeggiata”.
Lo stato della squadra giallorossa? “Le vittorie sono sempre importanti, primo o ultimo che sia l’avversario che incontri. Nonostante questo la Roma non ha nascosto i problemi che aveva manifestato negli ultimi tempi, ancora troppo legata al gioco e alle individualità. A centrocampo iniziano a mancare le prestazioni di De Rossi e Nainggolan, Dzeko non fa tanti gol e gli esterni, a parte Ünder che sembra essersi sbloccato, non sono più brillanti come prima. Inoltre la difesa compie qualche sciocchezza in più. Bisogna ritrovare entusiasmo e continuità”.
Come giudichi l’utilizzo dei giovani nel calcio italiano, viste anche le ultime prestazioni Under e Karamoh? “Ormai c’è la tendenza di mettere giovani quando si è in difficoltà e questo è sbagliato. Un giovane deve esordire ed essere messo nella condizioni di fare bene quando la situazione è positiva. Di Francesco e Spalletti hanno avuto coraggio e sono stati premiati”.
La coppia difensiva Manolas e Fazio? “Ritengo che siano due buoni giocatori e che la Roma abbia un’ottima difesa. Fazio fa spesso gol e ha risolto diversi problemi. Manolas ha dei limiti in fase di impostazione, ma è abile nella fase difensiva. Non mi convince, invece, Jesus, di cui l’Inter si è liberata. Va detto pure che, ora come ora, c’è una carenza di forti difensori”.
Il ricordo delle stagioni a Roma tra il 1987 e il 1989? “Quella di Roma è stata un’esperienza meravigliosa che ricordo sempre con grande affetto. C’erano grandi giocatori come Völler e Giannini, ma anche tanti giovani. Quella Roma doveva vedersela con il Napoli di Maradona ed il Milan degli olandesi. Una stagione arrivammo terzi. Dunque, una bella Roma, che puntava molto sul settore giovanile. E infatti, dopo 5-6 anni, sono arrivati giocatori come Totti”.