Giuseppe Giannini ha introdotto la stracittadina di domenica, ricordando anche le emozioni vissute in prima persona: “Il Derby è un crocevia fondamentale per la stagione della Roma, che è pienamente in lotta per lo Scudetto. Vincerlo vorrebbe dire mettere ulteriore pressione ai bianconeri. Continuo a credere nella Roma da Scudetto, nonostante il passo falso di Bergamo e la faticosa vittoria col Pescara. Serve maggiore equilibrio difensivo e in questo senso il ritorno di Rudiger, Manolas e Fazio contemporaneamente può essere fondamentale”.
Questo era il derby ai suoi tempi: “I romani lo vivono sempre in maniera particolare, è normale che sia così e valeva anche per me. Vivevo e sentivo il Derby visceralmente, spesso e volentieri con Bruno Conti non riuscivamo a dormire prima del match e questo stato di tensione spesso devo riconoscere mi ha tradito in campo, non facendomi esprimere al massimo. Se tornassi indietro, cercherei di arrivare a questa partita con più tranquillità. Ricordo con affetto il gol segnato all’Olimpico sotto la Sud e la mia corsa smorzata però da Tonino Tempestilli, perchè volevo arrivare fino sotto la Nord per esultare e restituire goliardicamente ai laziali il gesto di Chinaglia di qualche anno prima”.
Un pensiero sul Derby senza pubblico che si vivrà domenica all’Olimpico: “Sarà squallido vivere un altro derby senza tifosi. Questa storia delle barriere ha veramente stancato. Le istituzioni e le due società devono fare di tutto per riportare la gente allo stadio. Senza sfottò, senza goliardia prima e dopo, senza bandiere e colori non è vero derby. Il vero derby ci sarà a Formello e al Tre Fontane negli allenamenti aperti al pubblico e questo è un fatto antistorico e incredibile”