Cosi l’ex capitano giallorosso Giuseppe Giannini risponde alle accuse lanciate dalla “meteora” Renato Portaluppi in un’intervista del giorno precedente:
Cosa è successo con Renato? “Non ho mai avuto problemi con Renato. Accadde solo un episodio in campo, quando in un derby, a seguito di un gol di Di Canio, rimproverai Renato per non esser rientrato in difesa. Mi rispose a tono che lui era un attaccante e che non era tenuto a rientrare. Era un ragazzo simpatico, nelle partitine scommettevamo che se uno perdeva doveva portare in braccio per 50 metri l’altro, spesso e volentieri perdeva, forse si è arrabbiato per questo”
Ma è vero che non faceva propriamente una vita da atleta? “A volte non era molto lucido, non voglio infierire – prosegue – . Ho giocato 16 anni alla Roma, credo sia stato l’unico calciatore che ho visto, nella mia carriera giallorossa, arrivare ubriaco all’allenamento mattutino. In queste occasioni Liedholm lo faceva prendere e portare al riparo da occhi indiscreti. Con tutto il rispetto per lui, che ha anche vinto in questi giorni da allenatore e sta facendo ottime cose, tirare melma gratuita su altre persone mi sembra esagerato. Mi dispiace, perchè nei momenti di difficoltà alla Roma sono stato uno dei pochi a sostenerlo, da capitano, come era giusto che fosse”.