Il tuo cuore batte ancora per i colori giallorossi?
“Beh, si, assolutamente. La squadra di appartenenza non si cambia, non è come le donne. È molto più semplice cambiare donna che non la squadra d’appartenenza”.
Cosa succede alla squadra? “Purtroppo a dicembre si è rotto qualcosa, è innegabile. Da quel momento la Roma ha cambiato atteggiamento, ha cambiato modo di interpretare le gare, ha cambiato anche in parte la mentalità che fino ad allora l’aveva contraddistinta anche con Di Francesco che ha fatto una squadra aggressiva ma dopo si è disunita”.
Perché secondo te? “Per un insieme di cose e temo che quello che abbia più influito sul calo della Roma sia stato l’aspetto mentale dovuto ai messaggi arrivati dalla società, dal tipo di atteggiamento, dal disfattismo…”.
Cioè? “Durante il mercato si è assistito ad un dover vendere per forza, cosa che i calciatori e lo stesso Di Francesco non si aspettavano. Di conseguenza sono un po venute meno alcune certezze, la consapevolezza di poter lottare per qualcosa di importante e da li sai se calano le motivazioni è finita”.
Ma tu parli del caso Dzeko? “Assolutamente si: il caso Dzeko è stato quello più lampante e non dimentichiamoci che prima si era parlato anche di Nainggolan e Emerson che si è dovuto comunque dar via. Ci sono state insomma una serie di situazioni… le dichiarazioni di Strootman, le dichiarazioni stesse di Nainggolan forse ieri o l’altro ieri. Un susseguirsi di situazioni che a buon intenditore hanno fatto capire parecchie cose”.
Quindi pensi che non centri nulla il rapporto con Di Francesco che non viene comunque messo in discussione ne da Monchi e ne da Totti? “Sinceramente credo di no perchè non vedo i motivi per cui debba essere messo in discussione, al di là dei risultati che stanno venendo meno. A questo punto è importante che ognuno si assuma le proprie responsabilità iniziando dalla società e dall’allenatore compresi i calciatori che vanno in campo che devono assolutamente ricompattarsi e ognuno pensare ai propri obiettivi personali qualora quelli di squadra venissero a mancare”.
Ti ho detto dell’allenatore perchè tu sai le vicissitudini qui a Roma che si son cambiati tanti allenatori in pochi anni e tu lo sai meglio di me perchè se i giocatori decidono di mettersi di traverso lo fanno molto bene… “Ma io su questa cosa ho un pensiero sinceramente un po differente…”.
Cioè? “Da calciatore sicuramente ho vissuto situazioni simili comunque complicate, ma mettersi di traverso non porta a nulla di buono. Magari cambia allenatore, ma per quale motivo? Di Francesco giocano col 4-3-3 o col 4-2-3-1 come giocavano l’anno scorso quindi non mi sembra certo un orco nella gestione, anzi mi sembra una persona di un’estrema affabilità e di un’estrema intelligenza, sempre disponibile e forse addirittura corretta pure troppo. Credo che i calciatori debbano fare qualcosa per i rimettersi in gioco cercando di alzare le loro prestazioni che ad oggi stanno scemando e venendo meno”.
Ma tu conosce Di Francesco? “Si Si lo conosco…”
E a livello umano che persona è… “Per me è una persona estremamente corretta e molto preparato, molto competente e probabilmente aveva e ha un’idea di calcio che in questo momento non riesce a esprimere con la squadra ma dovremmo stare qui a parlare molto a lungo tecnicamente per le caratteristiche che hanno i propri calciatori ma detto questo credo che lui ha l’intelligenza comunque per riuscirsi a titar fuori da questo momento delicato”.