Franco Peccenini ha le idee chiare sulla Roma della prossima stagione. Prima però l’ex difensore, intervistato da Tuttomercatoweb.com, rivolge un pensiero a Gaetano Anzalone, presidente giallorosso dal ’71 al ’79 e che è morto nelle ore scorse. “È stato il mio primo presidente nel settore giovanile e in prima squadra. Era una persona molto attenta ai giovani anche perché in quel periodo c’era l’esigenza di farli emergere. Per sottolineare il valore della persona ricordo che a Roma aveva anche un centro di recupero per ragazzi disagiati. Credo che come presidente, a livello di consensi, abbia ricevuto meno di quanto ha dato. Ha costruito un gran bel centro a Trigoria e il marchio Roma col lupetto fu lui a crearlo. Fu lui a iniziare a commercializzarlo. In piccolo è stato un precursore dell’attuale business delle società moderne di calcio”.
Passando all’attualità che cosa si aspetta dalla Roma in estate? “Che vengano acquistati 5 titolari. Non riserve, perché quelle sono già abbastanza. Per fare il salto di qualità va anche messo da parte il ricordo della semifinale di Champions, quella può essere una falsa pista”.
Verdi le piacerebbe? “È forte ma comunque c’è Ünder. Servono due difensori, due centrocampisti e un attaccanti. C’è da spendere. A metà campo mi piacciono sia Cristante che Barella”.
Berardi lo prenderebbe? “No”.
Di Francesco però potrebbe avere la chiave giusta per rilanciarlo… “Lasciamo stare, abbiamo negli occhi l’esperienza Defrel”.
Politano magari può essere un elemento giusto per la Roma? “Riprenderlo sarebbe il colmo visto che era stato quasi svenduto dai giallorossi. È forte, forse per il gioco di Di Francesco non sarebbe male. Però per elevare davvero la Roma, per colmare quel gap di venti punti dalla prima, serve qualcosa di più”.