Perché lasciò il Milan a 26 anni?
«Negli ultimi due mesi ero stato fermo per la pubalgia. Saltai la finale di Coppa delle Coppe e la «fatal Verona», dove perdemmo lo scudetto della stella. Buticchi pensava che non fossi più quello di prima e mi cedette alla Roma. Fu un brutto colpo, ma l’amarezza passò in fretta. A Roma ho passato quattro anni bellissimi. Alla prima partita contro il Milan ho segnato due gol, diventando subito l’idolo dei tifosi che sono davvero unici. E così capisco Totti che non ha mai voluto andare via».
Lunedì c’è la sua partita Roma- Milan: chi ha più possibilità di inseguire la Juve? «La Roma è più forte, il Milan più regolare. Montella mi piace molto, è stato bravo a entrare nella testa dei giocatori, ma lo scudetto mi sembra troppo. Firmerei per il terzo posto».
Dove festeggerà 70 anni? «A Roma. Mi hanno invitato alla partita, poi mi fermerò per presentare la mia autobiografia, con il ricavato che andrà in beneficenza. E comunque finisca lunedì sera io sarò contento, perché il mio cuore è per tre quarti rossonero e un quarto giallorosso».