L’ex allenatore della Roma Ezio Sella ha parlato della sua carriera e del momento che sta passando la squadra giallo-rossa.
Ieri i giocatori della Juventus non si sono fermati quando hanno visto Cacciatore a terra, gesto spiacevole? “La più grande responsabilità ce l’ha l’arbitro, è lui che deve fermare il gioco. Se dall’altra parte poi c’è una squadra che ha rispetto dell’avversario, la palla la butta fuori. La situazione di Cacciatore non mi è sembrata grave, ci sono giocatori che un po’ ci provano. Non è facile capire come evolve la situazione a volte, il Chievo ha dimostrato grande fair play ridando palla alla Juventus. C’è differenza di vedute”.
Conosci bene Sorrentino, che rapporto hai con lui? “E’ molto istintivo, fa grandissime parate e salvare le partite, ma in alcuni frangenti può compiere errori grossolani. Avevo un buon rapporto con lui. E’ un bravissimo ragazzo, conosco bene anche il padre. E’ un ragazzo stupendo”.
E’ vero che la mamma è romanista? “Sì, perché è romana. Sono una bella famiglia. Purtroppo capita che fa grandi partite sempre contro la Roma”.
Come hai preparato quella famosa gara contro il Real Madrid, che stavate addirittura conduciando per 0-2 dopo pochi minuti? “Sotto l’aspetto psicologico dissi una frase che diede grande motivazione. Tutti ci davano per vittime predestinate, invece io ero convinto che se fossimo andati dentro determinati avremmo creato loro qualche problema. La preparammo in maniera umile, cercando di aspettarli nella metà campo e andando in contropiede. Nel primo tempo l’abbiamo fatto a meraviglia, eravamo aggressivi in mezzo al campo. Nel secondo tempo abbiamo avuto un calo fisico impressionante, era l’anno dei quattro allenatori, ma devo dire che molti ancora si ricordano in maniera positiva di quella partita. L’aspetto psicologico, se supportato da buona condizione fisica, può farti affrontare chiunque. Tra il primo e il secondo tempo vincevamo 2-1, non dissi molto ai ragazzi, se non che non potevamo andare a difendere il risultato, ma dovevamo continuare a fare la nostra partita. Non avevamo più le gambe per fare quel tipo di discorso”.
Cosa ne pensi di Eusebio Di Francesco? “E’ un allenatore preparato e competente, è anche un buon gestore di risorse umane. La Roma ha una buona rosa, ma non stiamo parlando di una rosa come quella del Napoli e della Juventus, la classifica parla chiaro. In Italia il campionato si è abbassato molto sotto l’aspetto tecnico, ci sono 5-6 squadre che lottano per scudetto, Champions ed Europa League, le altre lottano per la retrocessione o vivacchiano. Quando le grandi vanno in trasferta vincono con facilità, significa che il campionato dice poco. La Roma in questo momento è anche sfortunata, a Genova ha creato molto. Ci sono dei periodi della stagione in cui non riesci a fare gol, ci sta, è un periodo fisiologico”.
Per il momento la Lazio è avanti… “La supereremo sicuramente. Ci sono quattro partite abbordabili, i segnali dati dalla Roma nell’ultima partita sono molto positivi”.
Dzeko ed Emerson sono molto condizionati da queste voci di mercato? “Secondo me no. Un giocatore quando va in campo pensa alla partita cercando di dare il meglio, l’attaccante cerca sempre di fare gol. Sono dell’idea che se uno deve andarsene, deve farlo con dignità dando il massimo. A differenza degli italiani, i calciatori stranieri poi non hanno questa mentalità. Ho allenato giocatori da tutto il mondo, quelli del nord Europa sono i più affidabili dal punto di vista mentale”.
Qual’è il suo pensiero su Schick? “A Genova è entrato e ha fatto la differenza. Ha grande talento e personalità, se l’ambiente ha pazienza di aspettarlo e crederci, è un ragazzo che può fare grandi soddisfazioni. Ha qualità sopra la media”.