Non è stata una stagione memorabile. E non basteranno le ultime partite (almeno 11, salvo miracoli in Champions League) per cambiare il bilancio personale. Ma Patrik Schick ha molti alibi per giustificare il suo complicato adattamento alla Roma e ha il futuro dalla sua parte: al di là dell’investimento effettuato l’estate scorsa, a conti fatti il più oneroso della storia del club anche se spalmato su tre anni, Monchi continua a pensare di aver scelto il giocatore giusto per garantire una degna successione a Edin Dzeko. Che ha dieci anni di più e che ha dato referenze entusiastiche ai dirigenti sul compagno.
LE STRATEGIE – Anche per questo la Roma ha pensato per un lungo momento di vendere Dzeko a gennaio. La cessione al Chelsea, con la sua ricca plusvalenza, avrebbe sistemato il bilancio senza bisogno di altre cessioni, e in più avrebbe garantito più spazio a Schick, ancora a zero minuti in Champions League. Monchi avrebbe ovviamente comprato un altro attaccante, da Giroud a Balotelli, ma non un superman alla Dzeko. La storia, leggasi doppietta a Napoli e gol allo Shakhtar, ha dimostrato che sia stato meglio così. Ma non per questo la società ha perso fiducia nel suo patrimonio ceco. E’ anzi probabile che nella prossima stagione la Roma riparta dall’attuale coppia di centravanti.
RISCATTO – Finora ha segnato solo un gol in Coppa Italia con la maglia della Roma. Però ha dovuto affrontare il passaggio dalla Sampdoria in un’estate turbata dal problema al cuore, per il quale è saltato il trasferimento già ratificato alla Juventus, e per i successivi infortuni muscolari: tre allo stesso muscolo della stessa coscia. Il piano del club, e anche di Eusebio Di Francesco che ha notato sin dai primi allenamenti le tracce di un campione di razza, è rilanciarlo attraverso una preparazione “vera”, senza intoppi, con una dieta mirata e un programma di allenamenti che non costringa Schick a rincorrere sempre la migliore condizione atletica. Il ritardo iniziale è stato uno dei motivi del percorso a ostacoli che gli ha rovinato l’annata.
APPROCCIO – I dirigenti della Roma hanno apprezzato anche il diverso atteggiamento in campo – si allena con più intensità rispetto a prima – e fuori – usa parole molto più umili nelle interviste – e sperano di vederlo prima o poi decisivo anche in partita. A volte basta solo una scintilla. «Avete visto Ünder?» ha ricordato Di Francesco. Ecco, Schick si augura di seguirne l’esempio a partire dalla trasferta di Bologna.