La suola, mostrata in pubblico. Allora qualcosa è cambiato davvero. Brunetto, al secolo Bruno Peres, sembra un altro. Dal piedone salva gol con lo Shakhtar alle giocate di fino,punta, tacchetti e finta con la Spal. E’ il sintomo della resurrezione per la ritrovata fiducia nei propri mezzi che per tanti nemmeno aveva.
Brunetto non deve essere Maicon, deve semplicemente essere un affidabile, uno su cui puoi contare. La strada, a quanto pare, è quella giusta. «Non sono ancora contento e felice, posso e devo fare meglio. Sono felice per essermi ripreso, sto migliorando. E’ importante per me e per la squadra. Mi dà fiducia, si vede che ho un atteggiamento diverso, quello che si aspettavano tutti. Non mi devo accontentare». E ora c’è il Liverpool dell’amico Salah. «Manolas è quello che lo sente di più, ma Momo deve stare attento, sennò prende le botte…Scherzi a parte, quella con il Liverpool è una partita che può cambiare la nostra vita».
E’ il pomeriggio dei terzini di scorta. Chissà se la vita, dopo Ferrara, cambierà a Jonathan Silva, all’esordio in campionato dopo quasi 3 mesi d’attesa. Per ora si accontenta dei primi passi da giallorosso. «Purtroppo quando sono arrivato ero infortunato, quindi dovevo solo pensare al recupero.Mi hanno aiutato molto lo staff e i compagni. Adesso voglio ricambiare questa fiducia, volevo dimostrare al mister che aveva una riserva valida in panchina. Di Francesco mi ha aiutato ad entrare dentro i suoi schemi e per fortuna non è un sistema di gioco così diverso da quello dello Sporting Lisbona»