Quando il gioco si fa duro, tocca a Diego Perotti. Dopo il turno di riposo che gli ha concesso con il Torino, Eusebio Di Francesco si affiderà ancora a lui, domani sera contro lo Shakhtar. Nella speranza che l’argentino, convocato dal c.t. Sampaoli per la doppia amichevole che la Seleccion disputerà contro l’Italia (il 23 a Manchester) e la Spagna (il 27 a Madrid), prosegua nella sua tradizione favorevole nella partite da dentro o fuori. C’è infatti sempre la sua firma nelle gare più importanti disputate dalla formazione giallorossa nell’ultimo anno. È stato lui – lo scorso 28 maggio, all’Olimpico contro i suoi ex compagni del Genoa – a realizzare il gol che ha regalato alla Roma il secondo posto, l’accesso diretto alla Champions League e un bel po’ di milioni. È stato sempre lui, il 5 dicembre 2017, a siglare la vittoria sul Qarabag che ha sancito il primo posto nel girone eliminatorio – con Chelsea e Atletico Madrid – e il passaggio agli ottavi di finale. Aveva segnato anche al Chelsea nel 3-0 casalingo (31 ottobre 2017) che ha dato una grande fiducia alla squadra.
Perotti è l’uomo dei gol pesanti e in questa stagione è arrivato a quota 7 reti, nonostante due rigori sbagliati (gli unici in carriera) contro Udinese e Cagliari, due gare che la Roma ha vinto nonostante i suoi errori. Tra le sua vittime ci sono anche Lazio e Napoli, avversarie significative al di là dei tre punti conquistati sul campo. Con Dzeko e Cengiz compagni d’attacco, Perotti cercherà anche contro gli ucraini di trascinare la Roma verso un traguardo che era inimmaginabile ad inizio stagione. «Arrivare ai quarti di Champions – ha dichiarato un paio di giorni fa a La Oral Deportiva – sarebbe davvero un sogno. Peccato per la partita dell’andata: partiamo da un piccolo svantaggio ma giochiamo in casa e ci basta solo un gol per passare. Una gara come questa definisce ciò che resta della stagione». Che per la Roma, Champions League, a parte, finora è stata al di sotto delle aspettative.