Si sono incontrati 10 anni fa a Siviglia e questo mercoledì giocano i loro quarti di finale della Champions League. Lo fanno contro quello che considerano il favorito e per vincerlo e non hanno paura di Messi, vogliono che lo sia. Dopo la battuta d’arresto contro la Spagna (SPAGNA-ARGENTINA 6-1, ndr) , affrontano, dopo il pareggio in campionato, contro il Barça nel momento più dolce, dopo diversi infortuni e mancanza di continuità.I percorsi di Fazio e Perotti hanno attraversato oltre un decennio fa e non sono stati ancora separati.
PEROTTI “Sono arrivato a Siviglia nel 2007 e Federico era già nella prima squadra da 6 mesi. Siamo diventati subito amici. Da allora siamo stati compagni di stanza a Siviglia, a Roma e nella nazionale argentina. Fazio ha avuto più continuità in nazionale, io non ci sono stato per sei anni fino a quando Sampaoli non mi ha chiamato a novembre. Avevo perso ogni speranza, sono anche consapevole della qualità dei giocatori nella mia parte di campo… ma conoscevo anche la vetrina che poteva essere la Roma, il fatto che siamo in Champions… mi alleno e lavoro con la speranza ma senza essere titolare nella mia squadra, non attirerò l’attenzione di nessuno“.
FAZIO “In nazionale abbiamo un sistema che personalmente mi piace, quello di fare pressione, recuperare velocemente la palla e giocare con una squadra alta e corta. E’ molto simile a quello che facciamo a Roma, e questo mi aiuta, sta andando bene. Non c’è bisogno di nominare i giocatori che abbiamo in attacco in Argentina, ma non è una cosa che mette pressione, sappiamo che raggiungeremo l’obiettivo e avremo delle occasioni, ma l’importante è che difendiamo tutti bene, non solo i migliori“.
Il sistema Sampaoli… FAZIO: “Nel sistema di Sampaoli ci viene chiesto di non dipendere da Messi, ma questo è inevitabile perché è il migliore al mondo. Non vuole che cerchiamo sempre Leo, dopo tutto, fa girare la partita quando tocca la palla e quando non lo fa. È il migliore del mondo da anni“.
Perotti: “Giocare con i migliori? In questo senso da Genova a Roma ho progredito perché sono migliorato giocando con questi compagni di squadra, a volte succede il contrario e non riesci ad adattarti perché il livello è molto alto, perché puoi essere un pesce fuor d’acqua ma con l’Argentina e con la Roma è molto difficile che le tue qualità non migliorino“.
PEROTTI: “Le parole di Dybala su Messi? Sono convinto che non l’abbia detto nel senso che non può giocare con lui e che insieme non funzionano, ma giocano nella stessa posizione o in un modo simile, quindi dal momento che Leo è il migliore, non occuperà il suo spazio, si riferiva piuttosto a quella posizione, a volte possono entrare in collisione all’interno del campo, ma era una polemica che volevano fare i media“.
PEROTTI E FAZIO: “Messi? Non gli abbiamo parlato della partita, ma a Roma abbiamo parlato dell’importanza di essere calmi e dobbiamo anche pensare a come fermare Jordi Alba, Iniesta e gli altri. Siamo anche una grande squadra e faremo un buona gara“.
Preferisci giocare con Messi in campo? PEROTTI: “Sì, senza dubbio, vogliamo che tutti giochino. Siamo in Champions League e vogliamo affrontare il meglio. È la rivale più difficile, ma il Real Madrid, anche se non sta facendo un buon campionato, in Champions gioca differentemente. Tra questi due uscirà il vincitore di questa edizione. Il Barça ha l’obbligo di vincerla, e noi non vediamo l’ora di andare avanti, è la prima volta che giochiamo un quarto di finale della Champions League, e contro il migliore“.
FAZIO: “Abbiamo poche possibilità di lottare per lo scudetto, ma giochiamo per entrare tra i primi quattro in questa Champions ed essere in questa competizione anche il prossimo anno. Non possiamo trascurare il campionato, ma vogliamo fare la storia“.
La mancanza di pressione vi può aiutare? PEROTTI: “Se non ti diverti a giocare un quarto di finale contro Messi al Camp Nou, allora non ti piace nulla nella vita“.
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