Alle 12.30 Diego Perotti risponderà alle domande dei giornalisti nella sala stampa di Pinzolo.
Ti abbiamo visto partire forte, si costruiscono così le stagioni vincenti? “Sì stiamo lavorando bene il mister è chiaro per quello che vuole, stiamo lvorando molto con i preparatori. Stiamo lavorando bene anche i giovani”.
Parli molto spesso con Di Francesco… “Lui mi chiede di non essere sempre aperto, devo lavorarci tanto, a me piace prendere palla e fare uno contro uno, lui mi chiede di accentrarmi di più, di prendere palla tra le linee. Mi farà crescere e migliorare nel mio modo di giocare, farò meglio per la squadra”.
A proposito del profilo tattico, trovi delle similitudini o differenze negli allenamenti di Spalletti e Di Francesco? “Sicuramente è presto per dirlo. Finora posso dire che gli allenamenti sono intensi, vuole molta velocità, palla veloce e giocare in avanti. Gli piace attaccare con gli esterni alti, lo facevo con Spalletti, poi con il cambio di ruolo un pò meno”.
Cosa può portare Monchi in più rispetto a Sabatini? “Lo conosco da Siviglia ha fatto grandissimi acquisti, ottimi giocatori presi a poco e venduti a tantissimo. Ho fiducia in lui, ha bisogno di tempo e sono sicuro che farà acquisti importanti”.
Sei preoccupato per il mercato della Roma? Ieri Strootman e Nainggolan ci hanno scherzato molto… “Penso che tutti conosciamo Radja, sappiamo come scherza, come è lui, sono battute, non possiamo prendere tutto come un dramma. Sono scherzi che facciamo tra di noi, magari sbagliamo a farli pubblicamente. Monchi lo conosco bene e so cosa può fare. C’è tempo per chiudere il mercato, farà una squadra forte, c’è la Champions, dobbiamo avere una rosa forte e penso che lui la farà. Siamo tranquilli, abbiamo già una squadra forte, sono andati giocatori importanti, ma sono arrivati buoni giocatori come Karsdorp e Gonalons”.
Ti sei reso conto che il tuo gol col Genoa sposta molto nella storia della Roma… “Sono consapevole cosa rappresenta andare in Champions con una squadra. Anche col Siviglia feci un gol simile. So quello che significa la Champions, è tutto diverso. Abbiamo fatto un anno positivo, ma potevamo fare di più, potevamo vincere la Coppa Italia e arrivare in finale in Europa League. Abbiamo fatto un finale di stagione vincendo con Milan, Juve e Genoa. E’ stata una stagione molto positiva che poteva essere più bella”.
Ci racconti come è andata col tuo acquisto da parte di Monchi? “Scherzava, mi ha preso da una squadra di Serie C argentina per pochi soldi. Era una battuta di Monchi, non è stato niente di strano”.
Cosa manca per colmare il gap con la Juventus? “Quanto ti stimola la concorrenza con El Shaarawy?
Piano piano ci stiamo avvicinando. I primi sei mesi abbiamo chiuso a dieci punti da loro, in questa stagione soltanto a quattro. Nelle partite contro le piccole squadre spesso si pensa di vincere facile, ma poi alla fine pareggi o perdi. In quel momento la Juve fa un po’ più di differenza, non lascia tanti punti in quelle partite, dove magari si chiudono e c’è un brutto campo. Sono bravi a vincere 1-0, mentre magari noi abbiamo pareggiato con Cagliari ed Empoli. Sono i punti che ti mancano se uno fa il calcolo, sono i quattro punti che ti fanno perdere lo scudetto. Con Stephan abbiamo un bel rapporto, anche se giochiamo nella stessa posizione. Lui ha fatto un finale di stagione buonissimo, è tornato in Nazionale. Per lui e per me è positivo avere questa competizione, non ti puoi rilassare, se giochi male hai uno al tuo posto”.
Pensa di poter tornare in nazionale con l’Argentina? “Avere il Mondiale tra un anno è una motivazione, ma da quasi sei anni non vado in nazionale, quindi è difficile. Con il cambio di tecnico un po’ di speranza torna, mi aveva chiamato e mi aveva promesso la convocazione, ma poi non mi ha più chiamato. Se faccio una buona stagione avrò possibilità di andare. Sicuramente non avrò la stessa speranza di 3 anni fa”.
Perché l’anno scorso hai giocato meno? Speri di trovare più spazio come ai tuoi inizi? “I primi sei mesi dello scorso anno ho giocato quasi sempre titolare, poi dopo Natale mi sono fatto male col Genoa e lì c’è stato un cambio di modulo, con un giocatore meno in attacco. Radja è stato spostato più avanti ed ha fatto gol e partite strepitose, quindi ho giocato meno. Ma sono sempre entrato come primo o secondo cambio. Devo pensare prima alla squadra, devo fare bene sia per 90 che per 10 minuti. Ogni volta che sono entrato ho fatto abbastanza bene, ovviamente mi farebbe piacere giocare sempre titolare. Dobbiamo dimostrare di poter essere titolari in una grande squadra come la Roma”.
Sarai il rigorista della squadra? “La verità è che non sono io il rigorista. C’è stata la partita con l’Udinese e ho chiesto a Strootman di poter calciare. Tutto si decide sul momento, non è che uno deve farlo per forza. Abbiamo una squadra molto capace di fare bene in tanti momenti della partita. I rigoristi cambiano, spero di continuare così, mi piace fare gol”.
Hai pensato di chiedere la 10 di Totti? “Mi piacerebbe, è un numero che mi è sempre piaciuto, i giocatori con quella maglia sono stati sempre i miei preferiti, ma penso che quella maglia sarà sempre di Francesco e non so se qualcuno la indosserà mai. Sarebbe un piacere, ma non chiederei mai di giocare con quella maglia, sarebbe una mancanza di rispetto”.
Qual è l’obiettivo minimo della stagione? “Milan, Inter e Napoli ti fanno paura? Noi dobbiamo puntare a tutto, non possiamo pensare solo a una o due competizioni, sarà una stagione lunga e difficile ma bella. Le altre si stanno rinforzando con acquisti importanti, sarà un anno con la Serie A con tante grandi squadre e tanti giocatori importanti. Sarà un bell’anno e una stagione molto equilibrata”.