Nei piani colchoneros doveva essere un fortino, ma alla prova dei conti il fiammante “Wanda Metropolitano” si sta rivelando uno scenario a dir poco avverso all’Atletico Madrid. Dopo le due ingannevoli prime esibizioni nel nuovo stadio, concluse con altrettanti successi su Malaga e Siviglia, i biancorossi non sono più stati capaci di vincere tra le mura amiche. Ben 5 le gare domestiche consecutive che hanno lasciato l’amaro in bocca alla tifoseria locale, ad iniziare dalla beffarda sconfitta di Champions con il Chelsea, per non parlare del deludente 1-1 interno con il Qarabag, che ha complicato oltre misura le possibilità di proseguire nella massima competizione continentale per i ragazzi del Cholo, che a questo punto devono sperare proprio nell’aiuto degli azeri per concludere la fase a gruppi con un apparentemente proibitivo secondo posto, che permetterebbe loro di proseguire l’avventura nella vecchia Coppa Campioni. Tre i pareggi ottenuti, nel frattempo, in Liga con Barcelona, Villarreal e Real Madrid.
MAL DI PAREGGIO – E proprio l’eccessivo numero di pareggi messi insieme in questo faticoso avvio di stagione stanno compromettendo le ambizioni dei madrileni, che nonostante l’invidiabile status di imbattuti in patria (6 vittorie, 6 pareggi e nessuna sconfitta in campionato) si ritrovano, dopo appena 12 giornate, già indietro di 10 punti rispetto alla capolista Barça. Per i Colchoneros va ancora peggio in Champions, specie dopo l’inaspettato doppio pari con la cenerentola Qarabag, che ha portato il magro gruzzolo di punti a quota 3, contro gli 8 della Roma e i 7 del Chelsea. Ben 10 i pareggi complessivi nelle 17 gare fin qui disputate in stagione (6 in Liga, 1 in Coppa del Re e 3, appunto, in Europa).
POLVERI BAGNATE – La spiegazione al cammino a rilento dell’Atletico ha una causa piuttosto evidente, ovvero la difficoltà di trovare la via della rete dei suoi attaccanti. Se la linea difensiva e saracinesca Oblak, che quest’anno ha mantenuto la porta inviolata in ben 9 occasioni, stanno facendo a pieno il loro dovere (appena 6 reti concesse in Liga e 3 in Champions), non si può dire lo stesso per il contestatissimo Griezmann e per i suoi compagni di reparto (16 gol nel torneo domestico e solo 2 in Europa). Appena 3 i gol siglati, al momento, dal francese, 2 in campionato e uno, ininfluente, realizzato dal dischetto contro il vittorioso Chelsea. Ad agitare ulteriormente i sonni di Simeone alla vigilia della sfida con la Roma, l’impossibilità di poter utilizzare, nelle retrovie, lo squalificato Savic, né tanto meno, in avanti, il figliol prodigo Diego Costa, che potrà essere utilizzato solo a partire dal primo gennaio.