Per dare l’idea del clima, un fenomeno dei tempi moderni inventa un profilo fake di un’emittente tv e nel pomeriggio di ieri diffonde delle parole – mai pronunciate – di Strootman che spalleggia Nainggolan contro la Juventus. Apriti cielo, si sprecano gli insulti social da parte dei tifosi bianconeri. Marcia indietro, non è accaduto nulla di tutto questo. O forse è accaduto tutto. Perché Radja Nainggolan, 72 ore dopo la diffusione del video notturno in cui diceva tra le altre cose «Odio la Juve da quando sono nato», fa nell’ordine che preferite il capitano, il migliore in campo, l’uomo squadra, il bomber. E poi bocca chiusa, non sia mai. Perché pure dalla mixed zone di Crotone, gremita di tifosi almeno tanto quanto di giornalisti, il belga viene scortato verso il pullman dagli uomini della sicurezza e poi dall’ufficio stampa del club giallorosso.
LA BELVA REAGISCE – Tanto aveva parlato in campo, il Ninja. In fondo, nell’espressione migliore di sé, se mai fosse possibile – e non lo è – scindere il Nainggolan giocatore dal Nainggolan uomo. Il destro nell’angolino vale un primato personale eguagliato, i sei gol in un campionato, nove stagionali. Valgono la solita esultanza dedicata alla moglie Claudia. Valgono una partita in discesa per la Roma e le carezze/battute di Luciano Spalletti. Del tipo: «Era facile prevedere questo tipo di reazione di Radja. Se la stimoli, la belva reagisce. Nainggolan è un top player, è stato voluto creare un caso, ma in quel video ha detto cose normalissime. In fondo, che ci tenga a stare alla Roma l’ha sempre dichiarato, non vuole andare da altre parti. Facciamo così, ora torniamo a casa e lui dorme con me nel letto matrimoniale». La battuta, ok, poi il consiglio che Spalletti ha ripetuto a quattr’occhi allo stesso giocatore: «Lui e i suoi compagni devono sapere che vivono sotto i riflettori, in una specie di Grande Fratello, ci sono telecamere che li riprendono ovunque, nella gestione di questo devono essere maturi».
RIVALSA – Maturo in campo Nainggolan lo è da un pezzo. Tatticamente evoluto, il tackle come un’opera d’arte questa sì da filmare e diffondere, con Spalletti è diventato un giocatore da 12 gol in campionato in 14 mesi. Al Chelsea aveva detto no in estate, in fuorigioco è finito per uno smartphone puntato dentro la sua auto. Il giorno dello sciacallo è arrivato presto, forse con poca soddisfazione per lo sciacallo se lo è davvero – per dirla alla Spalletti – quel tifoso che ha reso pubblico il privato. Ma la cresta non si abbassa. «Se un calciatore importante della Roma manifesta un’antipatia sportiva verso una rivale che sta facendo grandissime cose – dice il d.s. Ricky Massara –, io ci vedo solo un sano spirito di rivalsa, ci vedo l’ossessione della vittoria». L’ossessione può essere declinata in tanti modi, certo. Radja a Crotone, fischiatissimo, ha scelto la maniera più urbana per spaventare la Juve. Questione di gusti: vi piace più questo Ninja o quello del video?